ADRO

Consiglio comunale «ombra» per dare voce alle minoranze

di Giancarlo Chiari
L'esecutivo pretendeva mille euro per concedere la sala municipale «Idea civica» e «Insieme si può» hanno trovato però un'alternativa
Le minoranze di Adro hanno abbandonato il Consiglio a novembre
Le minoranze di Adro hanno abbandonato il Consiglio a novembre
Le minoranze di Adro hanno abbandonato il Consiglio a novembre
Le minoranze di Adro hanno abbandonato il Consiglio a novembre

All'inaugurazione, nonostante il pomeriggio ventoso e freddo, hanno partecipato un centinaio di persone di ogni età, interessate a conoscere spazi e finalità di quello che sarà d'ora in poi una sorta di «Controconsiglio» di Adro. All'apertura dello spazio di Idea Civica c'erano, ovviamente, anche i rappresentanti dell'altra lista di opposizione che ha condiviso la clamorosa scelta di non partecipare più, da novembre, al Consiglio comunale ufficiale ma di organizzare un «Consiglio alternativo», che spieghi ai cittadini i temi in discussione e le proposte dell'opposizione sull'Aventino.
La decisione di allestire una sede facile da raggiungere a Torbiato, in via Principe Umberto, che sarà aperta al pubblico ogni lunedì sera e in altri giorni a secondo delle necessità, è la risposta alla maggioranza leghista, che ha stabilito di chiedere mille euro per l'uso della sala civica. Le minoranze di Adro - paese guidato dal sindaco Paolo Rosa - lasciarono il Consiglio autosospendendosi. Uscirono tutti i 4 consiglieri: Giulia Traversi e Giordano Colleoni di Idea Civica, Luca Belloli e Gian Lorenzo Bertola di Insieme si Può, una scelta «maturata dopo la tragica scomparsa del consigliere Attilio Breda», candidato sindaco della prima civica.
I QUATTRO spiegarono anche di avere scritto una raccomandata al prefetto di Brescia, al presidente della Repubblica e al premier e, su un altro «piano», anche al Papa, al vescovo, al parroco e al priore del santuario di Adro. A tutti chiesero «una precisa presa di posizione sulla situazione che da troppo tempo si è creata nel Comune, soprattutto per quei cittadini che in questi anni di amministrazione leghista si sono trovati dall'altra parte della barricata». Nella lettera vennero citati gli «attacchi personali volti a distruggere e infangare l'uno o l'altro consigliere di minoranza». Le ultime sedute del Consiglio, durate cinque minuti, furono la goccia che fece traboccare il vaso, in un clima sempre più aspro.
«Questa è un tappa speciale» ha affermato ieri al microfono Teresa Ferrari di Idea Civica «che concretizza un obiettivo: l'apertura di una sede dove trovino spazio le idee e le azioni di chi ha a cuore valori che non passano di moda, come il rispetto, la democrazia, la politica come servizio ai cittadini, l'onestà, la giustizia». Secondo la Ferrari viviamo in un'epoca in cui «il confine tra lecito e illecito, etica e immoralità, giustizia e parzialità vengono confuse e travisate dai giochi di potere: ci piacerebbe che questo fosse il luogo di riferimento - spiega - di chi non accetta questa confusione».
Giulia Traversi, capogruppo consiliare di Idea Civica, ha sottolineato la necessità «di riportare buon senso nella politica», che spesso i giovani giudicano «una brutta cosa» mentre «in passato era considerata strumento per partecipare al mutamento del Paese». «Oggi i giovani che si occupano di politica sono considerati mosche bianche in una società di valori preconfezionati. Di solito preferiscono occuparsi d'altro». Affermando che Idea civica «vuole essere uno spazio sociale in cui i giovani possano confrontare i sogni e tradurli in obiettivi», la Traversi ha detto che lo spazio potrà servire pure a chi studia.
GIORDANO COLLEONI, ricordando che l'ex sindaco di Brescia Paolo Corsini aveva definito «eroiche» le minoranze di Adro, ha continuato così: «Non riesco a capire perché si abbia paura di pensare, di dire ed essere ciò che si è, andare controcorrente. Quello che ho visto dal 2005 a oggi è assurdo: noi non siamo eroi, non c'è nulla di eroico nel non nascondere la testa nella sabbia, nel chiedere alla gente di partecipare! Non è facile, ma dobbiamo farlo, perché oggi la corrente va verso l'esclusione, quando ci sarebbe bisogno di inclusione; la corrente, in Italia, in Lombardia e anche ad Adro, vuole chiudere gli spazi di confronto. Idea Civica le porte le vuole aprire, come ha fatto con la sua sede».
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