È una «Caporetto»
per gli hotel
a 5 Stelle

di Luciano Scarpetta
Al Grand Hotel Villa Feltrinelli di Gargnano guardano con speranza alla riapertura delle frontiereIl Gran Hotel Fasano
Al Grand Hotel Villa Feltrinelli di Gargnano guardano con speranza alla riapertura delle frontiereIl Gran Hotel Fasano
Al Grand Hotel Villa Feltrinelli di Gargnano guardano con speranza alla riapertura delle frontiereIl Gran Hotel Fasano
Al Grand Hotel Villa Feltrinelli di Gargnano guardano con speranza alla riapertura delle frontiereIl Gran Hotel Fasano

C’è chi non molla e vuole aprire, nonostante il grosso punto interrogativo sugli arrivi e le misure da predisporre per garantire il distanziamento sociale; altri semplicemente per adesso stanno alla finestra in attesa di tempi migliori. Qualcuno invece ha già preventivato che non vale la pena «modellare» il soggiorno dei propri ospiti ai dettami del coronavirus, scegliendo, se le cose non cambieranno a breve di passare la mano in questa stagione. Più che una Fase 2 quella per il segmento turistico degli alberghi a 5 Stelle nel parco dell’alto Garda (l’offerta di hotel di lusso della sponda bresciana del lago è concentrata quasi interamente tra Gardone Riviera e Limone), è un salto nel vuoto. QUASI IMPOSSIBILE infatti mantenere elevatissimi gli standard dell’offerta garantendo allo stesso modo efficaci le norme dettate dalle autorità. Nel segmento turistico del lusso non è certo l’attesa di qualche aiuto a fondo perduto che potrebbe far pendere l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra. Stiamo parlando di Grand hotel e spa pluripremiati a livello internazionale, frequentatissimi dai vip di mezzo mondo: ben otto strutture alberghiere distanti pochissimi chilometri una dall’altra. Si, otto nel Parco, con la nuova new entry di Eala, 5 Stelle lusso sorto a nord di Limone sulle ceneri dell’hotel Panorama. Avrebbe dovuto essere inaugurato nel mese di giugno, ma il lockdown ha bloccato gli ultimi ritocchi e il taglio del nastro è stato posticipato al mese successivo. «Speriamo sia possibile - fanno sapere - l’intenzione nonostante tutto è quella di partire e nei prossimi giorni dovremmo avere conferme in questo senso». NON È invece dello stesso avviso in paese l’ex sindaco e albergatore Franceschino «Chicco» Risatti, proprietario del 5 Stelle lusso Park Hotel Imperial e di altri 4 alberghi a 4 Stelle: «Se i protocolli rimangono così - afferma convinto - c’è poco da modulare ed è impossibile riaprire. Dove ci vogliono 10 camerieri adesso ne servono 20 a fronte di una clientela che dovrà giocoforza essere come minimo dimezzata nei numeri. Ogni volta ad esempio che viene portato un piatto è necessario il cambio dei guanti, senza parlare del resto. Non ci stiamo nei prezzi. Certo - continua la disamina - se c’è uno sbocco proveremo a ripartire, ma è difficile adeguarsi a questi protocolli». Soprattutto a Limone, località italiana secondo l’indagine condotta dal Centro studi del Touring Club Italiano, che subirà le ripercussioni più pesanti dall’emergenza sanitaria mondiale. Limone è infatti al primo posto nazionale con un tasso di «internazionalità» del 94,5%, composto per la quasi totalità da turisti tedeschi. «Con le frontiere chiuse non possiamo sperare nella clientela italiana». Si naviga nel limbo dell’incertezza anche qualche chilometro più a sud: «Al momento non è stata fissata nessuna data di riapertura» fanno sapere da Lefay Resort & Spa della famiglia Leali. «Ancora troppo presto azzardare previsioni - al Grand Hotel Villa Feltrinelli di Gargnano - speriamo al più presto in una riapertura delle frontiere». C’è invece chi non demorde come il Grand Hotel Fasano: «Dopo tre step di preparativi abbiamo rimandato tutto al 26 giugno. Speriamo sia la volta buona». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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