PADERNO

Gli skinhead scatenano l'inferno al concerto

di Fausto Scolari
Un gruppo di «teste rasate» innesca una maxi rissa Feriti cinque giovani dell'organizzazione intervenuti per cercare di riportare la calma alla Crazy Cow Fest
Gli organizzatori dell'evento al lavoro in vista del concerto di stasera
Gli organizzatori dell'evento al lavoro in vista del concerto di stasera
Gli organizzatori dell'evento al lavoro in vista del concerto di stasera
Gli organizzatori dell'evento al lavoro in vista del concerto di stasera

Sarebbe potuta finire peggio visto il ribollire degli animi e la platea di persone che potenzialmente potevano essere coinvolte nell'effetto «virale» della zuffa.
Alla fine il buonsenso dalla maggioranza di ragazzi presenti alla serata e il servizio d'ordine hanno contenuto gli effetti della maxi rissa fomentata a quanto pare da un gruppo di naziskin che a Paderno assisteva ai concerti della Crazy Cow Fest. Il bilancio dell'improvvisa esplosione di violenza parla di cinque feriti: due ragazze 26enni e tre giovani di età compresa fra i 23 e i 40 anni. Sono tutti componenti dello staff organizzativo della festa, intervenuti per calmare gli animi. I carabinieri non sono invece riusciti a identificare nessuna delle persone direttamente coinvolte nella rissa. Che cosa l'abbia innescata è ancora al vaglio dei militari della compagnia di Chiari. Forse una birra di troppo, una parola o uno sguardo troppo audace rivolti a una ragazza di un'altra compagnia. Fatto sta che al termine dell'esibione delle band I Cani e Re Tarantola, ospiti del festival, si è scatenato il finimondo nello spazio compreso fra gli stand ristoro e il palco. Una quidicina di persone si sono affrontate sferrando pugni e calci, colpendo i rivali con cinghiate o lanciando contro panche e tavolini.
«È stata una cosa improvvisa, neppure il tempo di capire cosa stesse succedendo che un gruppo di giovani si stava picchiando - racconta Roberto, uno dei punti di riferimento del comitato organizzatore -. Siamo intervenuti per riportare la calma, ma nella concitazione qualcuno mi ha sferrato un pugno».
ROBERTO ha riportato una ferita lacero contusa che i medici della clinica Sant'Anna gli hanno suturato con alcuni punti. «L'intervento dei carabinieri è stato risolutivo, ma dispiace che l'immagine di un evento così partecipato come la Crazy Cow Fest sia stata macchiata dal comportamento di una minoranza di persone» osserva Roberto. Il festival ha infatti una missione benefica, ovvero raccogliere fondi per la Maison des Enfants, associazione bresciana che si occupa della sistemazione degli orfani in un villaggio di Sobanet, un piccolo centro abitato della Repubblica di Guinea. L'associazione Crazy Cow che organizza la festa, negli anni, ha sostenuto anche la lotta nazionale contro la sclerosi multipla e acquistato anche la «macchina del sonno», un'attrezzatura del costo 15 mila euro donata al Civile. «La rissa non rovinerà la festa che prosegue secondo copione» afferma Roberto. Stasera è in programma il concerto di Joan Thiele.
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