Marco, Isabella e lo zafferano: «Così coltiviamo i nostri sogni»

di Fausto Scolari
Marco e Isabella: a Cazzago lo zafferano made in FranciacortaI fiori prima del primo raccoltoI bulbi messi a dimora in estate
Marco e Isabella: a Cazzago lo zafferano made in FranciacortaI fiori prima del primo raccoltoI bulbi messi a dimora in estate
Marco e Isabella: a Cazzago lo zafferano made in FranciacortaI fiori prima del primo raccoltoI bulbi messi a dimora in estate
Marco e Isabella: a Cazzago lo zafferano made in FranciacortaI fiori prima del primo raccoltoI bulbi messi a dimora in estate

I sogni son desideri, e a volte diventano realtà. Magari per caso. Per merito di una coincidenza fortunata, di una serie di circostanze favorevoli, o, come nella storia di riscatto e amore per la terra che vede protagonisti due giovani di Cazzago, di un servizio televisivo. Tramesso durante un programma sull’agricoltura e dedicato a due ragazzi del milanese che, dopo avere ereditato un terreno dal nonno, hanno deciso di iniziare a coltivare lo zafferano, riuscendo in poco tempo a ottenere ottimi risultati. «QUANDO ABBIAMO sentito di questa loro esperienza ci siamo come specchiati - raccontano Isabella, 36 anni, e Marco, 34, che vivono insieme e che dal nonno di lui hanno ereditato un campo incolto - Abbiamo subito pensato di provare a seguire il loro esempio: se lo zafferano lo si può coltivare a Milano, di certo lo si può coltivare anche in Franciacorta». E così si sono rimboccati le maniche, hanno ripulito il campo del nonno Battista e hanno messo a dimora circa 4000 bulbi di zafferano. Hanno partecipato a corsi di perfezionamento e poi hanno messo a frutto le loro fatiche. Alcune settimane fa, i primi risultati concreti. «Il raccolto è stato discreto - raccontano i due coltivatori di Cazzago - Dal 12 ottobre al 10 novembre abbiamo raccolto a mano i pistilli dei fiori, che dopo l’essiccatura ci hanno permesso di ottenere circa 80 grammi di zafferano. Siamo abbastanza soddisfatti, anche perché in vista della prossima stagione puntiamo ad aumentare la produzione mettendo a dimora altri 2000 bulbi e reimpiantando quelli già interrati nelle scorse settimane. L’obiettivo è di arrivare a 300 grammi di produzione, anche se la potenzialità del campo, che si estende per circa un ettaro, è di arrivare almeno a 1 chilo». Nel frattempo Isabella, che lavora al controllo qualità in un’azienda di Concesio, supportata da Marco, che è impiegato in banca, ha aperto una partita Iva, iniziando a lavorare anche sul marketing e cominciando a farsi conoscere nel settore. «L’IDEA È QUELLA di riuscire a vivere con i prodotti della nostra terra, perché oltre allo zafferano abbiamo anche degli uliveti che ci hanno dato circa 300 litri di olio. Unendo le due filiere potremmo puntare a fare prodotti di alta qualità che ci permettano un domani di coronare il nostro sogno». I sogni son desideri, e a volte si realizzano. Basta davvero crederci. E lavorare sodo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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