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Mattia Ducci, il ricercatore scelto dall’Università per aiutare gli studenti ciechi

di Massimiliano Magli
Il giovane laureato in informatica ingaggiato a Torino: elabora programmi che permettono di leggere grafici su tablet e pc. Tra i suoi campi di studio anche la possibilità di "digitare" vocalmente ordini e formule.
I programmi di Mattia Ducci offrono importanti opportunità agli studenti ciechi
I programmi di Mattia Ducci offrono importanti opportunità agli studenti ciechi
I programmi di Mattia Ducci offrono importanti opportunità agli studenti ciechi
I programmi di Mattia Ducci offrono importanti opportunità agli studenti ciechi

C'è un genietto di Chiari dietro al progetto che consente ai ciechi di laurearsi studiando formule che un computer per non vedenti mai avrebbe potuto leggere, oppure scorrendo con le dita un grafico disposto su un tablet. Si chiama Mattia Ducci, ha una laurea con 100 e lode in informatica, e l'Università di Torino (Dipartimento di matematica), se l'è preso per il suo talento nel creare programmi che, di fatto, aumentano l’emancipazione di studenti con handicap.

A Torino, Mattia Ducci ha un borsa di ricerca

«Lavoro con l'Università su diversi fronti - spiega - ma in questo momento mi sto occupando in particolare di un progetto sperimentale che consente al non vedente di consultare e comprendere un grafico, avvicinando un dito a una sorta di tablet e sfruttando un'interazione tra frequenza e altezza del suono stesso per capire».

Già perché fino a poco tempo fa era soltanto possibile utilizzare o il linguaggio tattile (braille) o impiegare dei robot di lettura che tuttavia nemmeno potevano leggere tutte le operazioni matematiche previste. E non solo della matematica si parla, visto che le formule complesse esistono anche per la linguistica, la fisica, l'astronomia e un po' tutte le discipline che, a un certo, punto affrontano linguaggi che da un lato sono semplificati (formule ed espressioni) ma dall'altro sono complessi da riprodurre da un lettore video per chi è ha disabilità visiva.

«Sto cercando di migliorare il lettore di grafici - spiega - e ciò che è fondamentale precisare è che si tratta di un prodotto gratuito, sviluppato in prima fase da altri colleghi di Milano».

Pochi fondi dello Stato per i ricercatori

Anna Capietto, docente di analisi matematica, è la responsabile del laboratorio in cui opera anche Ducci. «Il suo aiuto è prezioso e tutt'altro che scontato - spiega - perché i fondi dello Stato sono ridotti per ricercatori come lui. Non a caso nei mesi scorsi abbiamo perso un altro preziosissimo professionista come Dragan Ahmetovic che ha dato tanto per progetti come quelli a cui lavora Mattia».

Il progetto ha costi notevoli, ma fondi scarsi e quindi i pochi docenti che vi sono dedicati sono risorse eccezionali per l'Università. «Il nostro intento - spiega Capietto - è quello di inclusione, vogliamo sostenere l'accesso all'università di sempre più persone con disabilità. Abbiamo cominciato 10 anni fa. Oggi abbiamo sviluppato software per consentire ai non vedenti di leggere e lavorare con formule complesse. Lo abbiamo fatto con il pacchetto Axessibility, un'integrazione a LateX, linguaggio con cui tutto il mondo scientifico scrive la matematica».

Tra gli obbiettivi in cui potrebbe essere coinvolto Ducci c'è anche quello di sviluppare programmi per consentire a chi ha lesioni agli arti superiori o ne è privo di «digitare» vocalmente formule e ordini. Ad oggi sono già 5 gli iscritti non vedenti al primo anno del dipartimento di informatica. Chi fosse interessato al progetto può visitare il sito www.integr-abile.unito.it. •.  

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