L'INCIDENTE

Tragedia a Chiari: operaio muore investito da un treno

Il 51enne di origini portoghesi era dipendente della Rebaioli che in un comunicato spiega: «I lavori non prevedevano nessuna attività sui binari e neppure l'attraversamento degli stessi»
Rilievi anche in mattinata alla stazione ferroviaria di Chiari (Ansa/Filippo Venezia)
Rilievi anche in mattinata alla stazione ferroviaria di Chiari (Ansa/Filippo Venezia)
Il luogo dell'incidente ferroviario nel quale ha perso la vita un operaio 51enne (Only Crew/Venezia)

Tragedia nella notte alla stazione ferroviaria di Chiari. Intorno a mezzanotte un operaio di 51 anni è morto da investito da un treno, l'Italo Napoli - Bergamo.  La vittima si chiamava Joao Rolando Lima Martins, di origini portoghesi: stava effettuando alcune manutenzioni in stazione per conto di una ditta esterna con sede a Darfo. Secondo i primi accertamenti, stava effettuando lavori ai tralicci dell'alta tensione.

Il tragico incidente  potrebbe essere stato un errore umano. Forse non ha sentito l'arrivo del treno o forse non lo ha visto a causa della nebbia fitta. È affidato alla Polizia ferroviaria la ricostruzione di quanto accaduto.  Gli inquirenti hanno già ascoltato il macchinista del treno e i colleghi dell'uomo che con lui avrebbero dovuto lavorare la notte scorsa.

Erano stati infatti programmati da Terna i lavori di tesatura dei conduttori su una linea della rete elettrica nazionale in costruzione lungo la linea Milano Brescia nella tratta tra Calcio e Chiari. "L'evento è avvenuto prima dell'orario stabilito di avvio delle attività pianificate con fermo treni" fa sapere Terna, mentre Rfi precisa: "È stato investito da un treno mentre si trovava indebitamente su un binario ferroviario".

La nota Rfi

«Nella notte del 29 gennaio erano previste attività manutentive su asset Terna, esterni e adiacenti alla sede ferroviaria lungo la linea Milano Brescia nella tratta tra Calcio e Chiari - riporta una nota di Rfi -. Per motivi da accertare, un operaio della ditta subappaltatrice di Terna  è stato investito da un treno mentre si trovava indebitamente su un binario ferroviario».

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Il comunicato di Rebaioli

 L'operaio era dipendente della azienda Rebaioli di Darfo Boario Terme  per la quale recentemente aveva lavorato anche in Norvegia per un'importante commessa acquisita dal gruppo bresciano. 

«Le attività appaltate da Terna non prevedevano nessuna attività sui binari e neppure l’attraversamento degli stessi da parte degli operai né prima né durante il fermo treni» scrive la  Rebaioli Spa che si dice  «molto scossa per il tragico evento e sarà vicina in ogni modo alla famiglia del proprio dipendente, che si è sempre distinto per professionalità e serietà nei suoi quasi vent’anni di lavoro con Rebaioli».

La nebbia fitta

La dinamica dell'incidente è ancora in fase di ricostruzione. La nebbia era particolarmente fitta a quell'ora. Sul posto gli agenti della Polizia ferroviaria, i Vigili del fuoco e i soccorsi di Asst Franciacorta.

Il ministro Salvini: «Attendo dettagli»

  «Attendo di avere tutti i dettagli e le spiegazioni affinché venga fatta piena luce sull'episodio» è intervenuto già la mattina il vicepremier Matteo Salvini aggiungendo che «la sicurezza nei cantieri è e sarà sempre una priorità».

Le reazioni

Il leader dell'Ugl Paolo Capone ha commentato: «chiediamo da anni più controlli e più sanzioni perché le situazioni di rischio vengano limitate quanto più possibile. Al contempo, riteniamo che fare formazione e diffondere una cultura della sicurezza a tutti i livelli e tra tutti i lavoratori, anche quelli più giovani, sia fondamentale per evitare le tragedie di cui ormai spesso dobbiamo prendere atto».

La Cub denuncia che la «la strage infinita continua» e che la Lombardia «si conferma maglia nera». 

Per il senatore di Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni, presidente della Commissione di indagine sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro «gli incidenti sul lavoro sono la manifestazione di una gravissima patologia sociale su cui è urgente porre rimedio attraverso una forte azione preventiva fondata su controlli seri, efficaci, moderni, capillari».

Da Brescia commenta Mario Bailo segretario provinciale della Uil: «Di sicurezza se ne parla per un giorno e poi tutto si dimentica. Siamo stanchi di vedere che la politica non interviene».

 

 

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