Zone giardino
d’Italia con 950
specie di fiori

Il Lytrhum Salicaria immortalato in una delle vallette di Zone
Il Lytrhum Salicaria immortalato in una delle vallette di Zone
Il Lytrhum Salicaria immortalato in una delle vallette di Zone
Il Lytrhum Salicaria immortalato in una delle vallette di Zone

Giuseppe Zani Strisciano sotto reticolati, si inerpicano per rocce, si calano in forre, pur di riuscire a catturare le immagini di un fiore avvistato da lontano. Meglio dei marines, nonostante la loro non più verde età. In cinque anni, dal 2013, Danilo Berardi, Rosanna Tamburlin e Adelina Marini, tutti e tre pensionati, hanno immortalato e catalogato i fiori spontanei che crescono nel territorio di Zone e ora hanno caricato sul sito del Comune, in 10 file, le 489 schede botaniche che li riguardano. Un’iniziativa che, partita nel 2015 con 200 schede pubblicate sul web, è andata via via includendo altri fiori e altri ne includerà man mano che la ricerca a tappeto si farà più completa. Il risultato è che a tutti è consentito di consultare da casa le meraviglie che offrono quell’intatto santuario della natura che è il monte Gölem e le asperità della vicina Corna Trentapassi. «Sono 950 gli esemplari di fiori che si possono incontrare a Zone e dintorni- racconta Adelina Marini-. Noi siamo arrivati a catalogarne 489. Altre 50 schede sono in preparazione». La novità è che le 489 schede sono aggiornate al 26 febbraio 2018 e sono in ordine alfabetico: dall’Acer opalus alla Viola tricolor. Di ogni fiore sono forniti il nome latino, il nome italiano, la famiglia di appartenenza, le caratteristiche, il periodo di fioritura, la data e il luogo del ritrovamento. La Spiranthes spiralis, ad esempio, un’orchidea cui per mesi i nostri marines hanno dato la caccia, manco fosse una cassa di monete d’oro, è stata trovata il 23 settembre 2017 «nel primo prato a destra sul sentiero che dal parco delle piramidi d’erosione porta al monte di Marone». LA SPIRANTES spiralis è rara ed è vietato raccoglierla. Sono 10 i fiori censiti a rischio di estinzione, 42 quelli rari, 23 le specie protette. I vari tipi di daphne e di genziane, pur non essendo classificati come rari, sono anch’essi da guardare ma non toccare. «Certi fiori di cui gli anziani di Zone hanno ancora memoria, sono purtroppo scomparsi, perché venivano raccolti, talvolta anche dalle radici», si rammarica Adelina Marini. Insieme ai suoi due compagni di avventura, Adelina continua a passare al setaccio il Gölem e la Trentapassi e a catalogare le «prede». Un lavoro che richiede pazienza, precisione e, soprattutto, tempo. Non sempre c’è la luce giusta per scattare le foto. Certi fiori, poi, sono ancora in boccio o sfioriscono nel giro di qualche giorno. «Quanto alle schede, ci siamo iscritti a un forum- conclude Adelina Marini-. Pubblichiamo solo quando siamo sicuri. E ciò che si pubblica, resta. Un lavoro che facciamo per passione. Ma credo sia anche un modo per far conoscere Zone e i suoi tesori». •

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