La valle da vedere

Bellezza e naturalità, Lozio nominato "Villaggio degli alpinisti": primo e unico borgo della Lombardia

di Claudia Venturelli
È un autentico riconoscimento: è il primo del genere in Lombardia e ottavo in Italia, arrivato alla fine di una selezione molto stringente
Lozio
Lozio
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Lozio

Piccolo, isolato e bellissimo. E adesso, Lozio è anche un «Villaggio degli alpinisti»: il primo in Lombardia, l’ottavo in Italia. Una grande soddisfazione per il gruppo di lavoro che lo ha candidato, ritendendolo più che un marchio un treno da non perdere. «Penso che possa essere la chiave per riuscire a intavolare progetti per invertire la rotta», commenta il promotore Natale Gemmi.

Una lotta contro lo spopolamento

Lo dice cosciente che lo spopolamento è un problema concreto: «Io continuo a dirlo anche se spero di sbagliarmi nonostante faccia anagrafe da 30 anni. Lozio ha davanti ancora dieci anni, poi avrà un declino da estinzione». Lo si intravede già questo destino. Per questo si è lavorato tanto, anche con il Cai, per ottenere il riconoscimento. Offerta turistica e qualità del paesaggio sono i requisiti fondamentali per aver accesso alla selezione.

I numeri ci sono

Per la commissione che lo ha valutato, rifacendosi ai canoni definiti dal Club alpino austriaco che ha creato questa categoria montana poi riproposta in Italia, Lozio si è sviluppato secondo criteri di sostenibilità, punta su trekking, mountain bike, ha vie di arrampicata e offre escursioni per famiglie. Lontano dal caos, non ha impianti di risalita e ha mantenuto l’autenticità che l’ha fatto entrare nel circuito, base da cui sviluppare nuovi progetti. Di ristorazione, ricettività, sviluppo di tutti i servizi necessari perché il turista sia a proprio agio visitando il territorio. «È stato bellissimo, abbiamo visto il gruppo crescere, anche se inizialmente c’erano tanti dubbi - aggiunge Davide Sanzogni, presidente del Cai di Borno -, poi alla fine anche la gente del posto ha capito che questa è un’opportunità».

Un punto di partenza 

Non un punto di arrivo ma di partenza, e anche da questo risultato dipenderà il futuro della valle. Soprattutto per i giovani costretti ad abbandonare la montagna per il più fiorente fondovalle. «Eravamo scettici - chiude il sindaco Francesco Regazzoli - perché i canoni per partecipare alla selezione sono molto stringenti. Ma abbiamo creato una bella squadra che ha portato a casa il risultato, e ne siamo felici».

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