«Bollette contestate? Il servizio ha costi fissi»

di D.BEN.
Una polemica «idrica» tra i proprietari di case di Montecampione
Una polemica «idrica» tra i proprietari di case di Montecampione
Una polemica «idrica» tra i proprietari di case di Montecampione
Una polemica «idrica» tra i proprietari di case di Montecampione

In seguito all’arrivo delle bollette 2020 sui consumi idrici (e sulla depurazione) inviate dal Comune di Artogne, da Montecampione sono rimbalzate le polemiche. Ci hanno pensato alcuni proprietari di seconde case, che contestano la fatturazione perché - secondo loro - basata su un calcolo forfettario e senza la registrazione dei consumi effettivi. Nella stazione turistica mancano infatti i contatori, perché non sono mai stati posati dalla società, oggi fallita, che aveva dato vita al villaggio di quota 1.200. Il Comune, che dal 2019 ha acquisito il servizio idrico, in attesa di risolvere il problema ha suddiviso le spese sulla base della situazione catastale. La questione è da tempo sul tavolo della giunta comunale, e proprio in questi giorni si sta procedendo a un incontro chiarificatore con gli amministratori condominiali e il Consorzio dei residenti per venire a capo del problema. Intanto, a rintuzzare le polemiche, abbondanti sui social, è intervenuto il sindaco Barbara Bonicelli, precisando che «i cittadini di Artogne hanno sempre pagato la bolletta dell’acqua che comprende i costi di gestione della rete e di depurazione, e non si comprende perché “altri” non debbano pagare a sostegno dei costi relativi ai propri servizi». Poi, a proposito dell’esonero dalle bollette riservato per quest’anno agli artognesi, aggiunge che «è una scelta amministrativa a favore dei cittadini per far fronte alle conseguenze economiche sulle nostre famiglie dovute al Covid. Se qualcuno lamenta questa scelta, si rivolga all’amministrazione del proprio Comune di residenza, a meno che non pretenda di avere un doppio contributo a danno di altri, il che non ci troverà di certo d’accordo». IL CONCETTO che viene ribadito dal municipio è che la seconda casa, abitata per pochi giorni, per qualche settimana o per alcuni mesi all’anno, non annulla il fatto che l’alimentazione delle vasche, la pulizia, la potabilizzazione e la successiva depurazione funzionano sempre; senza interruzioni. Chi accede a un servizio deve pagarlo e quanto raccolto con la tassa di quest’anno, si spiega ancora, servirà a confermare l’incarico alla Siv per depuratore e gestione dell’acquedotto. E pure la posa dei contatori condominiali sarà oggetto di attenzione. Non è quindi escluso che le contestazioni da Montecampione si scontrino con future iscrizioni a ruolo e con emissioni di decreti ingiuntivi. Di certo il confronto è diventato molto caldo. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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