Cacciatori e
capanni nel mirino
dei vandali

Alcune gabbie danneggiate
Alcune gabbie danneggiate
Alcune gabbie danneggiate
Alcune gabbie danneggiate

Gabbie danneggiate, porte sfondate e divelte, frasi ingiuriose incise con chiodi o chiavi sulle carrozzerie di alcune automobili. Non è il resoconto di una giornata di guerriglia urbana, ma l’elenco dei danni provocati dal raid vandalico del quale sono stati vittime alcuni cacciatori di Pisogne. Siamo in località Aguina, sul confine con Zone: qui sono posizionati una decina di capanni da caccia, e in questo periodo i proprietari salgono in quota per sistemare e preparare le postazioni in vista della stagione venatoria. Alcuni giorni fa la brutta sorpresa: i danneggiamenti alle strutture - due, per il momento, ma si sta accertando che non siano coinvolti altri capanni dei cento e più presenti sul territorio comunale - e alle vetture sono stati segnalati alla Locale e ai carabinieri. L’ipotesi è quella di un’intimidazione da parte di qualche animalista estremista.

Già alcuni mesi fa, durante una gara organizzata da Federcaccia, le doppiette erano state aggredite da un pugno di persone che volevano interromperne l’attività a tutti i costi. «C’è molta amarezza. Sono fatti che non devono accadere - sospira Sandro Romele, presidente della sezione di Pisogne di Federcaccia - Chi ha commesso queste azioni sappia che i cacciatori sono sempre in prima linea per difendere l’ambiente, sistemando strade, sentieri e valli, per garantire la sicurezza di tutti. Ogni cacciatore paga di tasca propria una serie di tasse e di gabelle. Ci vorrebbero più controlli, anche e soprattutto da parte degli organi preposti come la Forestale».

«È la prima volta che succede - sottolinea Beppe Quetti, della Polizia Boschiva - perché se è vero che in passato c’è stato qualche furto, in questo caso si tratta chiaramente di persone che odiano l’attività venatoria e vorrebbero vederla cessare».A.ROM.

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