Temù

Crisi aperta in Comune. Pasina verso il capolinea

di Lino Febbrari
Quattro membri di maggioranza hanno depositato la richiesta di un consiglio comunale per discutere la sfiducia al sindaco
Il destino dell'Amministrazione comunale di Temù sembra segnato
Il destino dell'Amministrazione comunale di Temù sembra segnato
Il destino dell'Amministrazione comunale di Temù sembra segnato
Il destino dell'Amministrazione comunale di Temù sembra segnato

Si avvicina il capolinea per il sindaco di Temù Giuseppe Pasina. Quattro consiglieri del suo gruppo, Alberto Cattaneo, Andrea Lamorgesa, Daniela Longhi e il capogruppo di «Insieme per Temù», Attilio Maroni, hanno formalmente chiesto la convocazione immediata del Consiglio comunale per poter discutere un unico punto all'ordine del giorno: l'approvazione o la bocciatura di una mozione di sfiducia nei confronti del primo cittadino. Il documento è stato depositato l'altra ieri mattina all'ufficio Protocollo. Come stabilito dalla normativa in tema di enti locali, Pasina dovrà ottemperare alla convocazione dell'assemblea nell'arco temporale compreso tra 10 e 30 giorni dalla richiesta inoltrata. La scorsa settimana, lo ricordiamo, il sindaco «in bilico» aveva sorprendentemente revocato gli incarichi al suo braccio destro Cattaneo e all'assessore Sergio Regola, azzerando di fatto la giunta. Poi aveva destituito d'imperio Longhi da rappresentante nel Bim (prontamente rinominata quale propria delegata da Mauro Testini sindaco di Vione), e rimosso il pro sindaco di Villa Dalegno, Corrado Tomasi, altro membro supplente nell'ente consortile valligiano e della Fondazione Carettoni che gestisce la Rsa dell'alta valle. Insomma, ha fatto terra bruciata.

Una frattura già aperta

Nel testo della mozione di sfiducia sono (finalmente) chiariti i motivi che hanno generato la frattura nella maggioranza e che quasi certamente porteranno entro fine anno all'arrivo del commissario prefettizio. La causa scatenante è stata l'interrogazione presentata dalla minoranza lo scorso luglio, con la quale, sostanzialmente, «Autonomia e cambiamento» (capogruppo è Fabio Fogliaresi, ex sfidante di Pasina nella primavera del 2019) chiedeva di far luce sul ruolo ricoperto dallo stesso sindaco nella Pro loco, sulla convenzione stipulata tra Comune e Pro loco riguardo all'erogazione di contributi e sul contratto sottoscritto, sempre tra Comune e sodalizio di promozione turistica, sull'utilizzo del locale adibito a Infopoit. Al termine della discussione le richieste furono condivise e approvate anche da tre consiglieri di maggioranza, perché, motivarono, «noi amministratori abbiamo il dovere di essere trasparenti nei confronti dei cittadini». Un altro fattore scatenante del ribaltone in atto è stata la richiesta con la quale gli ex componenti dell'esecutivo, Cattaneo e Regola (è allegata alla variazione di bilancio approvata il 23 ottobre) puntualizzavano il loro punto di vista sulle somme spostate su un capitolo di spesa, che comprende anche i fondi trasferiti alla Pro loco, che in realtà servivano a erogareil contributo a favore del Consorzio Pontedilegno Tonale a sostegno dei ritiri calcistici. Pasina avrebbe interpretato il voto favorevole di metà luglio alla mozione di minoranza e la lettera allegata al bilancio come una pugnalata alle spalle.

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