Energia fatta in casa: il tesoro raddoppia

di Lino Febbrari
La centralina idroelettrica garantirà mezzo milione di gettito all’anno
La centralina idroelettrica garantirà mezzo milione di gettito all’anno
La centralina idroelettrica garantirà mezzo milione di gettito all’anno
La centralina idroelettrica garantirà mezzo milione di gettito all’anno

Una scommessa vinta dopo anni burrascosi, trascorsi tra una lite e l’altra. A un certo punto della discussione pareva addirittura che entrambi fossero intenzionati a costruire una propria centralina, più o meno nel medesimo luogo. Poi, raggiunta la pace, i Comuni di Cevo e di Saviore stanno finalmente realizzando nella località Isola (una minuscola borgata della Valsaviore completamente disabitata se non nei mesi estivi, amministrata dal primo e confinante con il secondo ente) un impianto idroelettrico di loro proprietà che una volta entrato in funzione garantirà entrate stimate in oltre 500 mila euro all’anno da dividere nella proporzione del 40% a Cevo e del 60% a Saviore.

«SI TRATTA di un intervento qualificante per la nostra area - commenta Matteo Tonsi, sindaco di Saviore - perché finalmente riusciremo ad avere una fonte di risorse certe e per un lungo periodo, un cespite importante per il sostentamento economico della municipalità».

Il cantiere ha aperto i battenti lo scorso luglio e il fabbricato che accoglierà la turbina e il necessario alla produzione di energia è, come si dice in questi casi, arrivato al tetto. Procedono speditamente anche le opere per la captazione nella zona della «Rasega», a Valle, e per la posa dei circa 2,2 chilometri di conduttura. Tonsi anticipa soddisfatto anche a nome del collega di Cevo Silvio Citroni che l’impianto è stato inserito nei registri del Gse (il Gestore della rete di distribuzione nazionale), per cui l’energia elettrica prodotta sarà incentivata.

«QUESTO è un passaggio fondamentale - aggiunge -, perché nel nostro caso ci garantirà nei prossimi 25 anni di ottenere più di 10 milioni: una somma che avremmo intenzione di investire per la promozione del territorio, soprattutto per migliorare le condizioni di vita delle persone che vivono sulle nostre montagne». Un passaggio importante della complessa operazione, e significativo della volontà dei proprietari di voler contribuire al rilancio della propria Comunità, si riferisce all’acquisizione bonaria di tutti i terreni: non c’è stata infatti la necessità di avviare alcun esproprio.

«Colgo l’occasione - conferma il giovane amministratore - per ringraziare tutti i proprietari, perché sono stati collaborativi e disponibili. Abbiamo stipulato oltre 200 accordi di cessione con i privati e non abbiamo incontrato nessun tipo di ostacolo».

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