I disabili si raccontano «oltre ogni ostacolo»

di L.FEB.
L’incontro a Monno di Active Sport con i bambini
L’incontro a Monno di Active Sport con i bambini
L’incontro a Monno di Active Sport con i bambini
L’incontro a Monno di Active Sport con i bambini

La disabilità fisica non impedisce assolutamente di praticare diverse discipline sportive. Per spiegare questo semplice concetto, ma soprattutto per demolire i troppi pregiudizi, nei giorni scorsi alcuni membri di Active Sport, un sodalizio sportivo bresciano i cui soci si impegnano con lusinghieri risultati principalmente nel tennis e nell’handbike, si sono recati a Monno per incontrare i bambini della scuola dell’infanzia e quelli delle elementari. «La nostra società è attiva su tutto il territorio della provincia - spiega Matteo Duranti - e il nostro obbiettivo primario, oltre a praticare attività agonistica, è quello di portare una cultura sulla disabilità, e per far questo incontriamo i ragazzi delle scuole». Un progetto informativo itinerante che ha riscosso grande consenso e che, dopo aver toccato diverse località riprenderà il prossimo anno scolastico. «Anche perché abbiamo dovuto dire di no a parecchie richieste - precisa Duranti - non riusciamo a star dietro a tutti gli inviti che abbiamo ricevuto, questo di Monno è il 20esimo della serie a partire da dicembre del 2017. Nel nostro lungo peregrinare su è giù per valli, laghi e pianura ci siamo confrontati con quasi 1800 giovani che frequentano scuole di ogni ordine e grado. Il riscontro? Estremamente positivo». Andare avanti si può: è il motto scelto dalla società sportiva bresciana. Perché ? «Andare avanti si può e si deve. Ma soprattutto quello che noi cerchiamo di trasmettere alle nuove generazioni è il fatto che nonostante le difficoltà derivanti da una disabilità fisica, comprese quelle che incontriamo tutti i giorni per muoverci, pensiamo alle barriere architettoniche che spesso ci impediscono di accedere a uffici e servizi, riusciamo a superarle a testa alta, e la pratica dello sport ci aiuta moltissimo». Claudio Pietroboni di Monno è uno degli atleti di spicco dell’handbike a livello nazionale e ha voluto fortemente che l’iniziativa facesse tappa al suo paese. «Non smetterò mai di ringraziare i miei amici per aver accettato l’invito - afferma soddisfatto -. Sono convinto che oggi siamo riusciti a lasciare ai bimbi un messaggio di positività e di grande serenità: la disabilità può, anzi: deve, essere superata grazie alla pratica di una disciplina sportiva». •

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