Cevo

Il dissesto di lungo corso tiene in ostaggio la strada provinciale 6

di Lino Febbrari
Il collegamento è ancora inagibile a quasi un mese dall'ultima frana e non ci sono date proponibili per la riapertura
Ancora interrotta la provinciale 6 della Valsaviore
Ancora interrotta la provinciale 6 della Valsaviore
Ancora interrotta la provinciale 6 della Valsaviore
Ancora interrotta la provinciale 6 della Valsaviore

Da quasi un mese la provinciale 6 della Valsaviore è bloccata all'altezza del chilometro 5 da una frana scivolata dall'impervio versante montuoso a seguito delle abbondanti piogge della fine di novembre. Il materiale ostruisce completamente la carreggiata e per raggiungere gli abitati di Fresine, Ponte, Valle e Isola (un piccolissimo borgo disabitato che conta però diverse seconde case) bisogna obbligatoriamente risalire l'altra provinciale, la 84, che da Demo porta a Saviore. Una chiusura prolungata che il sindaco di Cevo Silvio Citroni spiega col fatto che, ispezionando il fronte nella parte alta del dissesto, i geologi hanno rilevato ampie porzioni di terreno instabile.

La Provincia

Per questo, prima di rimuovere il materiale e mettere in sicurezza il pendio, i tecnici della Provincia stanno valutando la soluzione più idonea per almeno regimare tutte le acque superficiali, così da evitare in futuro altri smottamenti. «Sono servite perizie e indagini geologiche supplettive proprio per capire la consistenza del substrato e definire la situazione anche in profondità - aggiunge Citroni -. Non appena completate queste operazioni, penso a breve, già entro la metà di gennaio, libereremo l'asfalto da alberi, fango e massi e installeremo un semaforo per consentire il passaggio dei veicoli a senso unico alternato. Inoltre, dei sensori collocati nei punti più a rischio segnaleranno tempestivamente ogni minimo movimento facendo scattare il rosso». Tempi e costi per l'intervento risolutivo su questa martoriata arteria minore non sono noti. L'unica certezza emersa grazie anche alle sollecitazioni del consigliere provinciale Giampiero Bressanelli è che il Broletto ha messo a disposizione circa 2 milioni per avviare le prime opere in attesa che anche la Regione faccia la sua parte.

Un piano costoso

«Siamo tutti consapevoli che questa strada ha bisogno davvero di un intervento radicale - conclude il sindaco -, ma anche che per mettere al sicuro il versante e garantire la sicurezza agli automobilisti è necessaria una somma molto importante: toccherà agli esperti quantificarla. Quello che posso tranquillamente dire è che non servono opere tampone, altrimenti ogni volta che pioverà saremo costretti a chiuderla».

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