L’Università della montagna è un must Ecco i quattro neo «dottori» d’estate

Nuovi tecnici per le alte quote I laureati della sessione estiva dell’Unimont di Edolo
Nuovi tecnici per le alte quote I laureati della sessione estiva dell’Unimont di Edolo
Nuovi tecnici per le alte quote I laureati della sessione estiva dell’Unimont di Edolo
Nuovi tecnici per le alte quote I laureati della sessione estiva dell’Unimont di Edolo

Edolo La sessione estiva di laurea è stata una nuova festa per l’Università della montagna di Edolo. Quattro giovani hanno concluso il loro percorso formativo triennale discutendo le tesi di fronte ai docenti dell’Università degli studi di Milano dalla quale dipende il polo universitario edolese. Federico Magnini di Casazza (Bergamo), Denise Ponzoni di Povegliano Veronese, Alessandro Soardi di Brescia e Stefano Toti di Sovere (Bergamo) sono diventati «dottori della montagna». Nel suo elaborato, Magnini ha presentato i risultati dell’indagine di zonazione dell’Igt Valcamonica. «Dalle mie ricerche è emerso sostanzialmente che la valle dell’Oglio è distinta in tre aree - spiega -: meridionale, centrale e settentrionale, ciascuna con le proprie particolarità fondamentali per la coltivazione della vite e la produzione di vino». Storie di pecore La veronese Denise Ponzoni si è soffermata sulle razze ovine autoctone a diffusione limitata in territorio montano: «Il mio è stato un lavoro bibliografico, e mi sono soffermata sulle caratteristiche generali delle pecore affrontando anche i problemi della gestione negli areali montani, come la predazione di quelli che trascorrono l’estate negli alpeggi. Inoltre, ho predisposto un vademecum per gli allevatori che contiene alcune raccomandazioni per la conservazione di queste razze». La flessibilità e le caratteristiche geometriche della vegetazione arbustiva ripariale, nello specifico del salice bianco in stadio giovanile, è stato l’argomento scelto da Alessandro Soardi: «Ho raccontato da cosa dipendono gli effetti positivi di questa specie nella salvaguardia dell’ambiente e di come eventualmente possono essere mitigati quelli negativi». Infine, il soverese Stefano Toti ha parlato dei rilevamenti e delle analisi dei suoli di un bacino fluviale in Uganda: «Nel mio studio emerge che l’Africa è un continente eccezionale dal punto di vista agricolo. I terreni sono infatti quasi tutti ricchi dei nutrimenti essenziali per favorire la crescita dei vegetali commestibili». L’Unimont è nata a metà anni ’90, e dallo scorso anno, insieme al corso triennale in Valorizzazione e tutela del territorio e dell’ambiente montano è nata la laurea magistrale in inglese. L.Febb.

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