La scuola su «quattro ruote» sosta tra i bambini di Calcutta

La casa di vacanza no profit «Barbusè» immersa nel verde di Valle di Saviore
La casa di vacanza no profit «Barbusè» immersa nel verde di Valle di Saviore
La casa di vacanza no profit «Barbusè» immersa nel verde di Valle di Saviore
La casa di vacanza no profit «Barbusè» immersa nel verde di Valle di Saviore

Luciano Ranzanici Il Covid 19 impedisce la trasferta a Calcutta, ma Maria Morandini ed i suoi collaboratori stanno predisponendo un programma virtuale che consentirà loro di discutere del budget e dei progetti in corso attraverso sessioni via sKype con gli operatori locali per far sentire ai bimbi beneficiati la loro presenza, il loro affetto e la loro attenzione. LA VOLONTARIA biennese attraverso la sua Casa di vacanza no profit «Barbusè» immersa nella campagna di Valle di Saviore da anni favorisce la realizzazione di iniziative ideate da gruppi missionari alle quali collaborano anche camuni e sostiene operatori presenti nel Terzo Mondo, aiutando le popolazioni di villaggi in condizioni di estrema povertà. E proprio Maria Morandini parla con entusiasmo di ciò che si inaugurerà a breve a Calcutta, il pullman per la «classe a quattro ruote, una vera e propria aula scolastica per portare istruzione ai bimbi del quartiere povero di Chiptur: è una baraccopoli priva di acqua potabile e fognature nella quale i piccoli sminuzzano il vetro a mani nude per sopravvivere». La generosa volontaria ricorda anche che «consegneremo sedie a rotelle a nove bambini disabili dei villaggi rurali a nord di Calcutta che avranno anche l’opportunità di prender parte a sessioni settimanali con logopedista e fisioterapista. Sempre grazie alla generosità degli amici di Casa Barbusè riusciremo a portare le nostre cliniche itineranti dotate di servizi sanitari primari, farmaci gratuiti, profilassi vaccinali, terapie farmacologiche ecc. alla popolazione di Sick Lane nei pressi di Calcutta dove i bancali contenuti nei container del porto vengono smontati ed addirittura rivenduti per guadagnare qualche rupia e poter sopravvivere». La generosità dei volontari della casa di Valle non si ferma qui perché Maria Morandini vigilerà a distanza sulla costruzione di nuove aule per la scuola del villaggio rurale di Anirban dove studiano 350 bambini e prenderà visione dei lavori del rifugio d’emergenza in fase di ristrutturazione per i bimbi, al fine di dotare di un posto sicuro i piccoli ospiti. In un anno si possono salvare addirittura 700 di loro, esposti ad abusi e violenze, ricongiungendoli alle famiglie od inserendoli nelle strutture protette, come la casa di Keertika della onlus femminile Skychildren. «Saliremo idealmente e con i nostri cuori su quell’aereo - dice ancora l’ideatrice di Casa Barbusè - e fatte atterrare tutte le nostre volontà tra le strade di Calcutta, ci metteremo a lavorare con il solito impegno ed anzi, con maggior determinazione per compensare la distanza fisica». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti