Mozioni per la natura:
un parco senza motori

Un appello per spegnere i motori nel Parco dell’Adamello
Un appello per spegnere i motori nel Parco dell’Adamello
Un appello per spegnere i motori nel Parco dell’Adamello
Un appello per spegnere i motori nel Parco dell’Adamello

La richiesta è radicale e senza spazio per le mediazioni: bisogna fermare tutte le manifestazioni motoristiche all’interno dei confini del Parco dell’Adamello. In particolare deve essere sospesa la disputa del Rally di Vallecamonica. Lo chiede a gran voce la minoranza consiliare di Cedegolo rivolgendosi alla giunta dell’Unione dei comuni della Valsaviore.

SECONDO i firmatari di una mozione a tema, che dovrebbe essere inserita nell’ordine del giorno della prossima assemblea dell’ente comprensoriale, il presidente della realtà consortile non dovrebbe più rilasciare autorizzazioni per lo svolgimento di gare automobilistiche o motociclistiche nei territori comunali di Berzo Demo, Cedegolo, Cevo e Saviore dell’Adamello, la maggior parte dei quali è ricompresa nell’area protetta regionale (solamente il territorio di Sellero è escluso).

«È inconcepibile che per tutta una domenica di luglio i cittadini debbano sopportare un inquinamento acustico e atmosferico per la presenza di una gara automobilistica non riusciamo a capire come possa svolgersi nel parco naturale dell’Adamello - spiega il capogruppo Vittorio Moreschi -. Probabilmente i funzionari dell’ente Parco non possono intervenire perchè il rally si disputa su strade asfaltate di proprietà della Provincia e dei comuni».

Moreschi e gli altri esponenti dell’opposizione consiliare cedegolese invitano insomma gli amministratori locali e provinciali a negare il loro via libera agli organizzatori di qualsiasi tipo di evento motoristico, per privilegiare e sponsorizzare invece iniziative compatibili e più adatte all’ambiente montano. «Automobili e moto da corsa devono essere bandite - conclude il nostro interlocutore -. La gente della Valsaviore reclama manifestazioni in grado di promuovere il proprio territorio, non di inquinarlo con pestilenziali fumi di scarico e con il corredo di rumori assordanti». L.FEBB.

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