Parchi archeologici ko
Manella spara a zero

Una roccia istoriata di Naquane
Una roccia istoriata di Naquane
Una roccia istoriata di Naquane
Una roccia istoriata di Naquane

Non era per niente contento ieri il sindaco di Capodiponte, Francesco Manella, nel ricordare che domenica una famiglia che intendeva visitare i parchi archeologici nazionali capontini ha fatto inutilmente un viaggio di 350 chilometri pensando che le aree istoriate fossero aperte. I visitatori mancati hanno fatto i conti con la periodica carenza di personale che, con l’eccezione della prima festività del mese, ha reso nuovamente inaccessibili Naquane e Massi di Cemmo ai fans domenicali.

IL SINDACO capontino, affiancato dal suo vice Giuseppe Composto e dal presidente dell’Agenzia turistico culturale Sergio Turetti, ha le idee chiare sul tema: «Mi spiace che la mia amministrazione passi per la rompiscatole di turno e che sia vista come il fumo negli occhi; eppure abbiamo fin qui dimostrato spirito collaborativo. Per esempio gestendo attraverso l’Agenzia turistico culturale comunale la biglietteria e il bookshop del Museo della Presistoria e dimostrando la nostra piena disponibilità anche per altro».

Poi, senza giri di parole ha parlato di una «mancanza di dialogo» fra i gestori del patrimonio archeologico, dal Polo museale alla Sovrintendenza, arrivando allo stesso ministero, e di mancanza di proposte anche da parte del Distretto culturale e del Gic, il Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco camuno. La conseguenza? «Non verseremo le quote d’adesione a questi due enti (6000 euro annuali) fino a quando non si arriverà a una soluzione per far fronte a questa situazione di criticità. Ricordo anche che la chiusura domenicale dei siti ha riflessi negativi anche sul paese nel campo della ristorazione, dell’accoglienza e sugli operatori in genere».

Le critiche non si esauriscono qui: «Il Museo è gestito da una società romana su mandato del Polo museale - afferma Manella - e i custodi hanno una paga oraria di 3 euro e 70, tanto che due su quattro hanno già lasciato il posto. Noi ci paghiamo completamente i servizi che ben volentieri prestiamo, e abbiamo chiesto agli enti contributi per tenere aperti i parchi; ma evidentemente il Distretto culturale preferisce far dipingere artisticamente i muri delle strade e delle case» (il riferimento è a Wall in art di Ozmo).

E adesso? Oggi alle 15 il presidente Sergio Bonomelli ha convocato con urgenza il Gic «per ristabilire modalità operative concordate tra i referenti territoriali», e Manella si augura che nell’occasione «si trovi una soluzione per l’apertura completa di Naquane». L.RAN.

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