Passaggi a livello
lumaca,
offensiva al via

di Luciano Ranzanici
In coda al passaggio a livello di Trenord di Breno
In coda al passaggio a livello di Trenord di Breno
In coda al passaggio a livello di Trenord di Breno
In coda al passaggio a livello di Trenord di Breno

Non c’è solo il caso Malegno: in Valcamonica è un fiorire di disagi e di maledizioni quando si tratta di confrontarsi coi passaggi a livello ferroviari. Le soste fin troppo lunghe non mancano, insieme alle code e allo smog causato da chi davanti alle sbarre abbassate non spegne il motore, e in tanti si chiedono se i tempi siano davvero correlati alla sicurezza. Compreso il presidente della Comunità montana Sandro Farisoglio, il quale ritenendo possibile ritoccare al ribasso i tempi delle fermate ha commissionato informalmente ai volontari del protezione civile del Gicom coordinati da Gianni Ghetti un monitoraggio volontario. Il cronometraggio si è svolto per una giornata, dalle 5,50 alle 21,32, misurando gli stop del traffico davanti ai binari di Breno, a pochi metri dalla Tassara, e a Malegno in località «Coren Taiat», calcolando il tempo di chiusura tra l’avvio e lo spegnimento della luce rossa. Nella relazione presentata da Ghetti figurano 32 controlli effettuati sui treni in transito alle barriere malegnesi (17 sono stati svolti su Breno, tenendo presente che dal «Coren Taiat» transitano quelli che partono da Breno con direzione Brescia e i convogli che salendo dalla città fermano nella cittadina), dove le soste non finiscono mai. I minuti di chiusura totali fra i 2-3 e i 4 sono stati cronometrati in 40 totali, 16 per le chiusure/aperture dei passaggi a livello per una media di 2,5 minuti di chiusura. Il fermo tra i 5-6 e i 7 minuti assomma invece a un totale di 90, con 16 chiusure/aperture per una media di 6 minuti di stop. La media totale delle soste è stata calcolata in quattro minuti e venticinque secondi, e Ghetti specifica che lo stop fra i 5-6 e 7 minuti si riferisce alla corsa Brescia-Edolo e alle lunghe code che si formano al Coren Taiat. E ADESSO? Farisoglio trasmetterà queste tabelle a Trenord, all’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi e al consigliere regionale Francesco Ghiroldi, per conoscere le motivazioni tecniche alla base delle lunghe attese, e per invitare a studiare un taglio dei tempi. Il presidente ha anche annunciato che in futuro avverranno altri monitoraggi sui siti di Darfo e di altri Comuni, ricordando pure che servirà anche attenzione per le barriere di via Cava, ancora a Malegno, dove si formano code lunghissime sulla 42. Infine l’appello ai cittadini perché segnalino (a info@cmvallecamonica.bs.it) anomalie e casi limite. •

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