Ponte tibetano, avanti! «Sarà una vera risorsa»

Vezza d’Oglio e sullo sfondo la zona in cui dovrebbe essere realizzato il mega ponte tibetano
Vezza d’Oglio e sullo sfondo la zona in cui dovrebbe essere realizzato il mega ponte tibetano
Vezza d’Oglio e sullo sfondo la zona in cui dovrebbe essere realizzato il mega ponte tibetano
Vezza d’Oglio e sullo sfondo la zona in cui dovrebbe essere realizzato il mega ponte tibetano

Ponte tibetano di Vezza d’Oglio: avanti tutta. L’amministrazione guidata dal sindaco Diego Occhi non demorde e, nonostante il progetto abbia suscitato reazioni contrastanti e molte critiche in paese, tira dritto, conferma che lo studio di fattibilità è a buon punto e ribadisce che l’opera contribuirà a rilanciare il turismo, la fonte principale dell’economia locale. «Vezza ha una vocazione turistica importante - premette Occhi -, e noi immaginiamo questo ponte come un completamento dell’offerta. Che è già variegata ma sicuramente necessita di nuovi elementi di interesse per richiamare sempre più gente». Al capogruppo di minoranza e suo predecessore nella carica, Giovanmaria Rizzi, che l’ha invitato a utilizzare diversamente i circa due milioni necessari per costruire il colossale manufatto all’ingresso della Val Grande (un milione erogato dal Parco dello Stelvio), magari impiegandoli nella manutenzione dei sentieri e nella ristrutturazione del rifugio al Plas de l’Asèn (un intervento già finanziato e da anni nel cassetto), il primo cittadino replica che «nell’area protetta stiamo realizzando, in accordo col Parco, una serie di interventi finalizzati appunto alla cura degli itinerari pedonali. Inoltre abbiamo affidato l’appalto per trasformare da bivacco a rifugio il “Saverio Occhi” cui si riferisce Rizzi». «Infine, abbiamo limitato l’accesso ai veicoli: la decisione più azzeccata che potevamo prendere per salvaguardare questo bene immateriale. Dopo la positiva fase sperimentale dello scorso autunno durante il periodo dei cervi in amore, la limitazione - prosegue il sindaco - è stata estesa a tutto l’anno». Occhi è finito nel mirino dell’opposizione anche per la questione dell’acqua: per più di un mese, dalla prima settimana di agosto fino a pochi giorni fa, è rimasta in vigore l’ordinanza per la bollitura prima dell’uso alimentare, e sono rimaste chiuse le decine di fontane pubbliche. Dopo aver assicurato che è stato risolto il problema, derivante da un nubifragio che ha trascinato sostanze organiche di origine animale nelle vasche di captazione dell’acquedotto vicine agli alpeggi, e che la situazione sta rientrando (salvo in alcune zone periferiche e nella frazione Davena), Occhi si toglie un sassolino dalle scarpe: «Purtroppo a Vezza la non potabilità dell’acqua è un fatto che si ripete da anni. Nell’ultimo decennio sono state ben 21 le ordinanze che ne hanno vietato il consumo, è nessuna amministrazione ha affrontato e risolto questo problema. A fine 2019, a pochi mesi dalla nostra elezione - ricorda -, avevamo deciso di intervenire, poi purtroppo è arrivato il Covid che ha rallentato l’operazione. Ma in questi giorni è stato installato un potabilizzatore temporaneo che ci ha permesso di revocare l’ordinanza, e abbiamo affidato lo studio della soluzione migliore per risolvere la situazione».•. L.Febb.

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