Scatta l’emergenza acqua: il Comune stringe sui consumi

di Claudia Venturelli
Operai impegnati nell’alimentazione delle vasche di Fucine, la frazione di Darfo più in difficoltàLa presa di acqua dal torrente Re  di Gianico destinata al rifornimento di Darfo Boario
Operai impegnati nell’alimentazione delle vasche di Fucine, la frazione di Darfo più in difficoltàLa presa di acqua dal torrente Re di Gianico destinata al rifornimento di Darfo Boario
Operai impegnati nell’alimentazione delle vasche di Fucine, la frazione di Darfo più in difficoltàLa presa di acqua dal torrente Re  di Gianico destinata al rifornimento di Darfo Boario
Operai impegnati nell’alimentazione delle vasche di Fucine, la frazione di Darfo più in difficoltàLa presa di acqua dal torrente Re di Gianico destinata al rifornimento di Darfo Boario

Non è l’unico paese camuno in difficoltà, ma è certo quello che preoccupa di più se si considera la richiesta di acqua in una città da 15mila abitanti. Darfo sta provando a «tappare» i buchi riempiendo le vasche a cui non arriva abbastanza acqua con quella extra-acquedotto proveniente dal torrente Re di Gianico per la parte di Fucine, Montecchio, Darfo e Pellalepre e dalla valle di Scalve per la parte di città che si estende sull’altro versante della montagna. La situazione è critica in tutte le frazioni anche se quella che preoccupa di più al momento, dopo aver tamponato la situazione a Capo di Lago, è quella di Fucine: da Cervera arrivano 26 litri al secondo (la metà di quella che porta abitualmente), ma la vasca (che ha una capienza di 700 metri cubi) ieri mattina era quasi vuota. Si cercano le cause perché sono state trovate piccole perdite, ma si teme che non ci sia consapevolezza della situazione. «Tutta la popolazione è stata chiamata a fare la sua parte» ammonisce tutti il sindaco Ezio Mondini che nel frattempo ha firmato un’ordinanza che vieta qualsiasi utilizzo dell’«oro blu» che non sia strettamente necessario. La popolazione può utilizzare acqua per scopi alimentari (previa bollitura visto che proviene da fonti non controllate) e per l’igiene personale, nulla più. Vietato bagnare i fiori, i cortili o lavare la macchina a casa: chi verrà sorpreso a non rispettarlo verrà punito con una sanzione amministrativa che va da 100 a 500 euro. Perché l’emergenza tanto paventata nelle ultime settimane, alla fine di un inverno senza pioggia e con pochissima neve sulle montagne, è arrivata e all’orizzonte non ci sono precipitazioni in arrivo, almeno fino al prossimo fine settimana. Una situazione che si fa sempre più grave e che ha spinto l’amministrazione ad una serie di incontri volti da un lato a monitorare la situazione delle vasche di approvvigionamento, dall’altra a capire come rimediare ad una situazione davvero difficile che rischia di far scattare provvedimenti più drastici. La frazione di Capo di Lago lunedì è rimasta senza acqua con le attività che sono state costrette a chiudere. La situazione poi è stata risolta con le autobotti che hanno rifornito le vasche, ma l’emergenza è tutt’altro che rientrata. «Questa mattina - ancora il sindaco - la situazione era sotto controllo, tranne che nella frazione di Fucine dove a fronte dei 26 litri in entrata, le vasche si presentavano ancora vuote». Certo è che in questo momento la risorsa va centellinata per non lasciare nessuna zona scoperta. Ma la preghiera di tutti i comuni è che arrivi l’acqua dal cielo: con l’avanzare della stagione è sempre più necessaria, anche per le coltivazioni che specie in pianura si sfanno spazio. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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