il caso

Sulla scena del rilancio di Montecampione riappare il "vecchio" Carlo Gervasoni

di Domenico Benzoni
L’imprenditore si dice pronto a reinvestire nella gestione degli impianti ma solo insieme agli enti pubblici

Chiusa una stagione sciistica che quest’anno è stata eufemisticamente a «scartamento ridotto», mai così negativa per effetto delle difficoltà legate da un lato al cambiamento climatico e dall’altro alle vicende giudiziarie di Ski Area, a Montecampione rimangono aperti molti interrogativi sul rilancio, e mentre ad Artogne se ne discute in consiglio comunale, nella stazione turistica si scopre che un vecchio attore sarebbe disposto a tornare in scena: quel Carlo Gervasoni che in passato si era già occupato della gestione degli impianti di risalita e che adesso si dice disponibile a investire ancora nello stesso settore.

A che punto è il Pat?

Ma andiamo con ordine. Iniziando dagli interrogativi sull’attuazione del Pat, il Piano di attuazione territoriale che grazie a fondi regionali dovrebbe sancire il passaggio in mano pubblica degli impianti di risalita. In attesa dell’asta fallimentare che metterà sul mercato le seggiovie, da tempo si parla della revisione del Piano sottoscritto nel 2022 e con fine lavori prevista nell’anno in corso.

Se i sette milioni mezzo di euro di fondi regionali dovrebbero trovare ricollocazione nel triennio successivo, gli interrogativi riguardano gli oltre cinque che competevano paritariamente a Comunità montana e Comune di Artogne. Per ora la speranza di coprire la cifra con un projet financing sostenuto dai privati non ha trovato attuazione, e i due gruppi di minoranza «Cambiamo Artogne» e «Futuro per Artogne» hanno deciso di presentare una interrogazione consiliare affinché «vengano forniti chiarimenti in merito agli aggiornamenti sulla situazione degli impianti e del Patto territoriale».

Gli interrogativi

Cristian Sterni, Mattia Conti, Claudio Ottelli e Betty Domestici vogliono conoscere le intenzioni degli enti pubblici sull’acquisto delle seggiovie e cosa potrà succedere qualora queste diventassero di proprietà pubblica. La Regione ha già dato garanzie sulla conferma del finanziamento del Pat? Chi farà l’offerta al curatore fallimentare di Msa? A che punto è la costituzione della società pubblica che dovrebbe acquisire le funivie?

Interrogazioni a parte, come detto in questi giorni si parla di un possibile ritorno in campo di Carlo Gervasoni, che ha già avuto contatti col Comune di Artogne offrendo la sua compartecipazione al 49%. Un incontro chiarificatore è previsto in settimana. L’imprenditore si dice pronto a mettere volentieri a disposizione i suoi capitali, ma solo insieme al pubblico. Insomma: i prossimi saranno giorni importanti.

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