Varietà in estinzione
A Piamborno si rilancia
il mais «nero spinoso»

La biodoversità si sta paurosamente impoverendo da decenni non solo in ambito strettamente naturale. Anche moltissime varietà botaniche coltivate dall’uomo stanno scomparendo, e in Valcamonica hanno deciso di correre almeno un po’ ai ripari rilanciando coltivazioni autoctone; endemiche o quasi.

È così che è nato il progetto di conservazione e diffusione del «mais nero spinoso» coltivato dalla fine del diciannovesimo secolo nei territori di Esine e Piancogno in particolare. Questo cereale è stato iscritto dal Ges.Di.Mont. di Edolo nella sezione «Varietà da conservazione» del Registro nazionale delle varietà di specie agrarie e ortive. La presentazione del piano è affidata a un incontro pubblico in programma domani sera dalle 20,30 nella sede della cooperativa sociale «Agricola», nella località Saletti di Piamborno, promosso dalla Comunità montana e dall’Università della montagna di Edolo.

L’iniziativa coinvolge i comuni di Esine, Piancogno, Berzo Inferiore, Bienno, Prestine, Cividate, Malegno, Borno, Ossimo, Lozio, Darfo e Angolo, tutti territori autorizzati alla coltivazione all’atto di iscrizione nel Registro. Il programma della serata prevede alle 20,30 il saluto dei sindaci interessati e l’introduzione di Alessandro Putelli della Comunità montana.

DI PECULIARITÀ e valorizzazione della varietà tipica della Valcamonica si occuperà Luca Giupponi dell’Università della montagna di Edolo, mentre Marco Mutti dell’Agricola presenterà la possibile filiera. Nella stessa serata saranno anche raccolte le schede per la prenotazione dei semi per la campagna di semina 2017: la distribuzione sarà gratuita e avverrà sabato 15 aprile dalle 10 alle 12 nella sede dell’Agricola. Ma anche gli agricoltori che intendono provarci al di fuori delle aree «ufficiali» possono ottenere una cinquantina di semi a uso sperimentale. G.GAN.

Suggerimenti