LE INDAGINI

Laura Ziliani, l'ipotesi di omicidio: incongruenze nei racconti delle figlie

di Lino Febbrari
La scomparsa si tinge di giallo con l'ipotesi più pesante: che la donna sia stata ammazzata
Laura Ziliani   in un momento felice, nella fotografia diffusa quando erano in corso le ricerche Una fase  delle ricerche da parte di volontari del Soccorso alpino e della Protezione civile: finora tutto è stato vano
Laura Ziliani in un momento felice, nella fotografia diffusa quando erano in corso le ricerche Una fase delle ricerche da parte di volontari del Soccorso alpino e della Protezione civile: finora tutto è stato vano
Laura Ziliani   in un momento felice, nella fotografia diffusa quando erano in corso le ricerche Una fase  delle ricerche da parte di volontari del Soccorso alpino e della Protezione civile: finora tutto è stato vano
Laura Ziliani in un momento felice, nella fotografia diffusa quando erano in corso le ricerche Una fase delle ricerche da parte di volontari del Soccorso alpino e della Protezione civile: finora tutto è stato vano

Quella gita in montagna ora porta fino alla procura di Brescia. La scomparsa di Laura Ziliani, si tinge, e parecchio, di giallo fino ad arrivare all’ipotesi più pesante: omicidio. Ipotesi di reato per cui sono indagate due delle tre figlie di Laura Ziliani, scomparsa l’otto maggio scorso a Temù, in alta Valle Camonica. Quel giorno, l’ex vigilessa, residente a Brescia, ma spesso a Temù nel fine settimana, sarebbe uscita per una passeggiata, attorno alle sette del mattino. Ci sarebbe stato un appuntamento con le figlie intorno alle dieci del mattino, ma alle 12 la 55enne non era ancora rincasata. Proprio una delle figlie a quel punto ha dato l’allarme, avvisando i carabinieri e le ricerche sono partite immediatamente.
Notevole la mobilitazione che ha portato a percorrere e ripercorrere i sentieri lungo cui si sarebbero dovute trovare tracce di Laura Ziliani. Ma delle tre testimonianze raccolte, tre persone che sostenevano d’aver visto la donna lungo i sentieri, solo una venne ritenuta credibile. Agli atti delle indagini e delle ricerche ci sarebbero anche le riprese di una telecamera. Poi, di Laura Ziliani, più nessuna traccia, fino al 23 maggio, quando venne trovata una scarpa della 55enne. Una calzatura che la donna stava indossando al momento della scomparsa e che è stata ritrovata nei pressi del fiume Fumeclo. Ma oltre a questo, il nulla: nessun altro elemento utile alle indagini.

Le ricerche in ogni caso erano già state interrotte il 15 maggio. Ora la pesantissima notizia secondo cui non si tratterebbe più di una scomparsa, ma potrebbe trattarsi di un delitto. L’iscrizione nel registro degli indagati di due delle tre sorelle sarebbe dovuta alla possibilità di compiere accertamenti tecnici. Questo da un punto di vista formale. Ma, a quanto si è appreso ci sarebbero delle incongruenze tra quanto riferito dalle due ragazze, con riferimento all’orario in cui la madre avrebbe lasciato casa. C’è poi la questione dell’orologio e dell’orologio e del gps: il primo sarebbe stato dimenticato in garage, mentre l’orologio sarebbe «sparito». Grazie ad esso sarebbe stato possibile agevolare le ricerche della donna scomparsa. Ora invece le due sorelle sono indagate in stato di libertà e l’abitazione di Temù posta sotto sequestro. Questo, con ogni probabilità in vista di accertamenti tecnici. Nel frattempo le due sorelle sono state interrogate dagli investigatori, i carabinieri della compagnia di Breno, per ricostruire cosa sarebbe avvenuto quel giorno.

Una tragedia che assume quindi una dimensione ancora più pesante di quella che si era abbattuta proprio su Laura Ziliani nel 2012, quando perse il marito a causa di una valanga: stavolta oltre all’incognita e al dolore per una scomparsa che si protrae da circa due mesi ci sono gli sviluppi giudiziari. Le due figlie indagate sono la più grande e la più piccola, mentre la mezzana è affetta da una grave malattia. In questo momento, evidentemente, siamo ancora nella fase embrionale delle indagini che però hanno portato già a due indagate e al sequestro di un appartamento. Uno degli elementi che sin dall’inizio hanno suscitato perplessità sulla scomparsa è rappresentato dall’esperienza di Laura Ziliani come escursionista. A questo vanno aggiunte la conoscenza della zona e la comunicazione alla figlia, prima di partire, che sarebbe tornata per le 10. È andato tutto diversamente e ora non si parla più tanto di ricerche quanto più di fascicoli, di indagini, sequestri e attività legate al lavoro del pm Caty Bressanelli e dei carabinieri.•.

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