Al volante senza patente fugge e semina il panico

di Massimo Pasinetti
Le due pattuglie della Locale impegnate nell’inseguimento
Le due pattuglie della Locale impegnate nell’inseguimento
Le due pattuglie della Locale impegnate nell’inseguimento
Le due pattuglie della Locale impegnate nell’inseguimento

Era ed è ancora una sorta di recordman, almeno su scala valsabbina, l’uomo di Agnosine finito nei quai per la quinta volta nell’arco di cinque anni. Stavolta però il guaio è più serio, perché dopo essere fuggito alla Polizia locale al volante di un’auto che non poteva guidare, perché non ha mai avuto la patente, l’inseguimento da paura è finito con il suo arresto. È stato bloccato a fatica dalla locale dell’Aggregazione della Valsabbia. Quando gli agenti lo hanno incrociato, lunedì pomeriggio, ancora una volta alla guida di un autoveicolo, hanno naturalmente cercato di fermarlo. La paletta dell’alt, però, è stata ignorata, ed è iniziata una fuga folle a tutta velocità, a tratti sul filo dei 120 orari, che ha creato un potenziale gravissimo pericolo per le persone mentre attraversava la zona industriale di Preseglie, e ancora di più in alcuni centri abitati dove ha spaventato anche bambini e anziani. La corsa è durata per quasi 4 chilometri, e il fuggitivo, che ha 34 anni, ha avuto alle spalle due pattuglie, un’auto e due agenti motociclisti. Durante la sua follia, il valsabbino è anche finito in un fosso nell’affrontare una curva, ma è riuscito a ripartire e a scappare in direzione della sua abitazione, dove, dopo il tentativo di svanire a piedi appena sceso dalla macchina, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. «Si è riusciti a fermarlo - spiega il comandante della locale della Vallesabbia Fabio Vallini - anche grazie alle 2 potenti moto che abbiamo in dotazione: anche lungo strade strette gli agenti hanno potuto seguirlo senza mai perderlo di vista». Anche l’auto, una volta perquisita, ha riservato sorprese: dietro il sedile sono stati trovati una roncola, un machete, due cacciaviti e una catena in metallo, oggetti che sono costati al valsabbino anche una denuncia per detenzione di oggetti atti a offendere. La sera stessa di lunedì, l’arrestato è stato condotto ai domiciliari nella sua abitazione, e ieri è stato accompagnato in Tribunale per il processo per direttissima. L’arresto è stato convalidato, e l’uomo è stato sottoposta alla misura dell’obbligo di firma nel comando della polizia locale una volta a settimana in attesa di ulteriori decisioni da parte dell’autorità giudiziaria. Ce n’è stato anche per la compagna del pregiudicato, proprietaria dell’autovettura usata nella fuga: ha affermato che il convivente le aveva fatto credere di essere in possesso di una patente valida. In effetti, per essere convincente aveva modificato, utilizzando una app, una patente trovata in rete completandola con la propria fotografia.•.

Suggerimenti