Centro islamico e polemiche: «Ogni problema sarà risolto»

di Massimo Pasinetti
L’imam Ahmed El Balazi durante un momento di preghiera nel tendone allestito accanto alla biblioteca
L’imam Ahmed El Balazi durante un momento di preghiera nel tendone allestito accanto alla biblioteca
L’imam Ahmed El Balazi durante un momento di preghiera nel tendone allestito accanto alla biblioteca
L’imam Ahmed El Balazi durante un momento di preghiera nel tendone allestito accanto alla biblioteca

Una mano tesa al Comune, la volontà ribadita di rispettare tutte le regole e il fermo proposito di continuare a vivere in pace all’interno di una comunità della quale si sentono parte. I responsabili del centro culturale islamico di Vobarno, dopo la lettera inviata in Comune da alcuni residenti e la polemica sul rispetto della capienza massima della struttura, hanno deciso di rispondere all’assessore alla Sicurezza Giuseppe Ferrari. «In merito alla questione del sovraffollamento - spiega Ahmed El Balazi, di origini libiche e da oltre sei anni imam del centro - chiariamo alcune cose. Tanto per cominciare, nessuno si è lamentato con noi di schiamazzi o rumori, visto che da sempre preghiamo in modo riservato. La situazione di 12 anni fa è stata affrontata e risolta. Riguardo ai numeri relativi al mese di agosto - 195 persone registrate all’interno del centro, il doppio del consentito - si riferiscono a un unico caso, la festa del profeta Abramo. È nostra volontà vivere in pace, serenità e rispetto con tutti. Ci sentiamo parte della comunità vobarnese a cui apparteniamo da oltre vent’anni e con la quale abbiamo un rapporto di dialogo e conoscenza reciproca. Il centro culturale è stato acquistato, messo a norma e rimodernato con il contributo della comunità musulmana, tutti lavoratori che per questo hanno fatto enormi sacrifici. L’obiettivo era quello di poter esprimere in uno spazio adeguato il nostro diritto di culto che è sancito da quella Costituzione che rispettiamo fino in fondo. Ora faremo ancora di più i necessari sforzi per organizzare i nostri orari della preghiera in modo da rispettare il limite di 100 persone. Toglieremo in questo modo ogni pretesto a chi vuole trovare motivi di scontro». NEL DISCORSO interviene Mohamed Lougsaissi, marocchino, da 1 anno presidente del Centro e residente a Vobarno. «La comunità musulmana si è sempre impegnata a rispettare le regole. E riguardo alla capienza del centro, proprio per rispettare il limite delle 100 presenze, abbiamo acquistato un grande tendone installato lontano dal centro - nelle aree dismesse della ex Falck, vicino alla biblioteca - e lo abbiamo usato per tutto il mese del Ramadan proprio per non disturbare i vicini del centro di via Falck. Per concludere, nel segno della pace, invitiamo tutti i nostri vicini a contattarci e a incontrarci non solo se ci saranno dei disguidi. Le porte sono sempre aperte. Abbiamo già avuto momenti di fratellanza e vicinanza reciproca, sia in situazioni difficili come nel caso di lutti che in giornate di gioia». •

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