Idro e Chiese, il punto in Regione

IDRO Normalmente il confronto avviene a distanza, mentre stavolta, le ragioni e i problemi del lago d’Idro e del Chiese hanno trovato spazio direttamente a Palazzo Lombardia. Perché i rappresentanti della Federazione del Chiese e del Comitato di coordinamento del Presidio 9 agosto, su invito della consigliera regionale dei 5 Stelle Paola Pollini, sono stati protagonisti di una audizione da parte della commissione Ambiente. Nel gruppo c’era anche Gianluca Bordiga, presidente della Federazione del Chiese, che ha ricordato i 4 punti fondamentali per raggiungere una soddisfacente salvaguardia dell’intera asta fluviale del Chiese; Eridio compreso. Il punto di partenza è la tutela delle riserve trentine, perché è ormai chiaro che i ghiacciai sono destinati a scomparire. Poi c’è la tutela della naturalità del lago d’Idro, un invaso di origine glaciale, non un bacino di accumulo. A seguire è stata ribadita la totale opposizione a ogni ipotesi di trasferire nel Chiese la depurazione delle fogne del Garda bresciano, perché diverrebbe perennemente precario il sistema di bilancio idrico. Infine, alla commissione Ambiente è stata ricordata la necessità di una gestione oculata e coordinata del corpo idrico, in ogni stagione, attraverso la creazione di un ente ad hoc che non può essere l’Aipo, «perché evidentemente condizionata da produttori idroelettrici e agricoltori - ha affermato Bordiga - l’Agenzia interregionale per il fiume Po quest’anno ha mantenuto l’Eridio a una quota superiore di ben mezzo metro rispetto alla soglia prevista per la massima regolazione. Se fosse caduta una bomba d’acqua non ci sarebbe stata la possibilità di laminare quella piena e in pianura il Chiese sarebbe esondato. Questa non è una gestione oculata». La minaccia gardesana Piera Casalini e Sergio Aurora hanno ribadito le ragioni della protesta che il «Presidio 9 agosto» sta portando avanti ininterrottamente da quasi due anni per difendere il Chiese dalle fogne gardesane, e Raffaella Giubellini ha sollecitato un incontro coi vertici dell’Ersaf, l’ente regionale incaricato di monitorare la salute del fiume. M.Rov.

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