Il rischio frana persiste La strada per Presegno rimane ancora blindata

di M.ROV.
Niente da fare per la strada che porta a Presegno
Niente da fare per la strada che porta a Presegno
Niente da fare per la strada che porta a Presegno
Niente da fare per la strada che porta a Presegno

Per ripulire la carreggiata dai macigni e dai detriti caduti dalla montagna non c’è voluto molto: l’asfalto è stato sgomberato in tempi relativamente rapidi, ma non per questo la viabilità «normale» verso le frazioni alte di Lavenone è stata ripristinata: la strada che porta a Presegno e a Bisenzio, ma anche alla località Vaiale e all’agriturismo «Piccole Dolomiti», rimarrà chiusa ancora per un po’. La decisione è stata presa ieri pomeriggio a seguito del sopralluogo di un geologo: il tecnico ha effettuato i primi rilievi della zona e ha disposto che siano effettuati alcuni lavori di disgaggio. ESISTE insomma altro materiale roccioso instabile e a rischio crollo che va rimosso sul versante da cui domenica sera di sono staccati numerosi massi che hanno invaso la carreggiata; fino a raggiungere il torrente Abbioccolo che scorre a fianco dello stretto e suggestivo nastro d’asfalto. Il dissesto legato alle continue e intense piogge di questo novembre bagnatissimo ha costretto il sindaco Franco Delfaccio a emettere un’ordinanza di chiusura che ha praticamente isolato le frazioni di Presegno e Bisenzio, a una decina di chilometri da Lavenone, costringendo i 20 residenti, per la maggior parte persone anziane, a muoversi se serve lungo un percorso tortuoso e decisamente lungo per raggiungere il fondovalle. L’ALTERNATIVA, piuttosto scomoda, è infatti costituita dalla strada di montagna che sale fino al monte Zovo per poi scendere verso Ono Degno di Pertica Bassa e infine a Vestone. Nessuno si sbilancia per ora sui tempi previsti per la riapertura. I lavori per il disgaggio, il taglio di alcuni alberi e il posizionamento di una rete paramassi dovrebbero iniziare già nella giornata di oggi, e nei prossimi giorni sarà effettuato un ulteriore sopralluogo da parte dei tecnici della Regione. Intanto, il suggestivo percorso montano che è stato liberato dal materiale per permettere il solo passaggio di eventuali mezzi di soccorso non conosce altro rumore che quello dello scorrere dell’acqua del torrente.

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