Investito e ucciso dalla moglie Il tenero gesto verso i tre figli è stato fatale alla vittima

di ALESSANDRO GATTA
Un incidente orribile La strada di Prevalle nella quale il 53enne di origine indiana vittima dell’investimento accidentale viveva con la famigliaL’utilitaria guidata dalla moglie dell’uomoLa rotonda teatro dell’episodioIl paraurti dell’auto danneggiato dall’urto
Un incidente orribile La strada di Prevalle nella quale il 53enne di origine indiana vittima dell’investimento accidentale viveva con la famigliaL’utilitaria guidata dalla moglie dell’uomoLa rotonda teatro dell’episodioIl paraurti dell’auto danneggiato dall’urto
Un incidente orribile La strada di Prevalle nella quale il 53enne di origine indiana vittima dell’investimento accidentale viveva con la famigliaL’utilitaria guidata dalla moglie dell’uomoLa rotonda teatro dell’episodioIl paraurti dell’auto danneggiato dall’urto
Un incidente orribile La strada di Prevalle nella quale il 53enne di origine indiana vittima dell’investimento accidentale viveva con la famigliaL’utilitaria guidata dalla moglie dell’uomoLa rotonda teatro dell’episodioIl paraurti dell’auto danneggiato dall’urto

ALESSANDRO GATTA PREVALLE Si è chiusa in un impenetrabile silenzio, si rifiuta di nutrirsi, a tratti le lacrime le rigano il viso in silenzio in altri si lascia andare ad urla di disperazione. Per mitigare gli effetti del dolore le sono state affiancate una mediatrice culturale e una psicologa, ma non sa darsi pace la donna che mercoledì sera a Prevalle alla guida dell’auto di famiglia ha accidentalmente investito e ucciso il marito in sella alla bici. Sulla disgrazia è stata aperto un fascicolo dalla procura con l’ipotesi di reato di omicidio stradale. Un atto dovuto, ma l’indagine a suo carico è l’ultimo pensiero che in queste ore attraversa l’animo della moglie di Singh Prabjot, 53 anni, di origini indiane. La donna è risultata negativa ai test: non era al volante sotto effetto di stupefacenti o alcolici. L’investimento è stato innescato da una catena di fattori: la rovinosa caduta della vittima, la pioggia battente che limitava la visibilità e forse l’inesperienza della conducente neopatentata. Tutto è accaduto a 50 metri dalla casa della coppia poco prima delle 22 all’altezza della rotatoria di via Dante Alighieri, all’incrocio con via Manzoni (dove abita la famiglia Singh). L’uomo in sella alla bici stava tornando a casa quando alle sue spalle è stato raggiunto dalla moglie, 45 anni, alla guida di una Suzuki Wagon R+ che viaggiava insieme ai tre figli minorenni. Secondo quanto ricostruito dagli agenti della Polizia stradale di Salò, intervenuti per i rilievi, Singh Prabjot si è voltato per salutare i familiari, e con quel gesto avrebbe perso improvvisamente l’equilibrio - forse, appunto, a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia - finendo così per essere travolto dall’utilitaria guidata dalla consorte. Nonostante la velocità moderata, è stato trascinato per alcuni metri ed è morto sul colpo: la donna avrebbe provato in ogni modo a evitarlo senza riuscirci, e ha concluso la sua corsa sullo spartitraffico che affianca il bivio della rotatoria dopo aver abbattuto anche un cartello stradale. Le grida e le sirene delle ambulanze hanno allertato i vicini: diverse le persone scese in strada per vedere cosa stava succedendo. Il personale dell’automedica arrivata da Gavardo non ha potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Sotto shock ma illesi i figli della coppia, ricoverata in ospedale con ferite lievi la donna, trasferita a Gavardo da un’ambulanza del Van di Nuvolento. Sul posto anche i Vigili del fuoco. La salma di Singh Prabjot è stata ricomposta in ospedale a Gavardo, in attesa degli accertamenti medico legali disposti dalla procura. Quando arriverà il nullaosta alla sepoltura la salma 53enne sarà rimpatriata in India. Nell’abitazione di via Manzoni ieri non si è visto nessuno: la moglie è in ospedale, i figli ospitati forse da parenti e amici.

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