maltempo

La pioggia martella la Valsabbia, nel lago d'Idro un'isola di detriti >>> IL VIDEO

di Mila Rovatti
La guardia rimane alta perché le previsioni meteo per giovedì non prospettano niente di buono. Gli affluenti hanno riversato così tanta acqua nel fiume Chiese che il livello del lago è cresciuto di 1 metro e 14 centimetri in 24 ore
I detriti finiti nel lago d'Idro per il maltempo
I detriti finiti nel lago d'Idro per il maltempo
I detriti nel lago d'Idro

Quella fra lunedì e martedì è stata una notte agitata per gli abitanti dell’alta Valle Sabbia in particolare di Bagolino e della frazione Ponte Caffaro. In poche ore le piogge torrenziali hanno gonfiato fiumi, torrenti e rigagnoli, tanto da costringere gli amministratori a evacuare una cinquantina di famiglie nella parte bassa di Bagolino e a metterne in preallarme altrettante a Ponte Caffaro. Nella tarda mattinata di ieri l’allerta è rientrata, verso le 13 è spuntato il sole, ma la guardia rimane alta perché le previsioni meteo per giovedì non prospettano niente di buono. Gli affluenti hanno riversato così tanta acqua nel fiume Chiese che nel lago d’Idro ne è entrata una media di 236 metri cubi al secondo, apporto che in 24 ore ha fatto crescere il livello del lago di un metro e 14 centimetri. E all'interno del bacino si è formata un'isola di detriti. 

 

Timori per il Caffaro

Il versante bresciano il fiume Caffaro, che si getta nel Chiese poco prima che questo entri nel lago d’Idro, è quello che più ha preoccupato, per tutta la notte si è temuto che esondasse. «Abbiamo applicato il protocollo – ha raccontato il sindaco di Bagolino Gianzeno Marca-, verso le 22.30 di lunedì, quando i livelli del Caffaro hanno raggiunto la soglia di allerta, con la Protezione civile abbiamo fatto evacuare quasi 200 persone che risiedono nella parte bassa del paese, in zona Mignano». Alcuni sono stati ospitati da amici e parenti che vivono più a monte, gli altri hanno trovato aperte le porte dell’oratorio che don Paolo Morbio si è affrettato a riscaldare. I principali affluenti del Caffaro, in particolare Vaia, Sanguiner e Bruffione, facevano paura e ora sono osservati speciali.

La diga di Dazarè nella zona di Valle Dorizzo, che funziona a sfioro, ad un certo punto della notte riversava nel torrente circa 90 metri cubi d’acqua al secondo. Poco distante dalla diga, dalla montagna si è staccata una frana di decine di metri cubi di materiale, che non è finita sulla Provinciale 669 solo grazie al paravalanghe in cemento armato inaugurato nel 2020.

Nella frazione di Caffaro le famiglie sono solo state allertate e in molti hanno passato la notte insonne, ma nelle loro case. «Stiamo verificando le situazioni - continua Marca - c'è stato un gran lavoro delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco, in località Selva è stato portato via un pezzo di una strada secondaria». Viabilità in difficoltà Adesso comincia la conta dei danni a Bagolino, con un occhio alla perturbazione in arrivo da domani. Non mancano problemi, soprattutto alla viabilità, anche in provincia di Trento, dove è chiusa la strada che da Storo porta in Val di Ledro ed è vietato il transito su tutte le vie adiacenti ai corsi d’acqua; non va meglio più a valle.

A Idro, è chiusa la strada che collega il paese alle frazioni di Vantone e Vesta dove si contano una trentina di persone isolate, collegate al paese solo dal servizio di navigazione del battello Idra istituito in via eccezionale per far fronte all’emergenza. Le operazioni di disgaggio del materiale, ancora pericolante sul versante montuoso prospicente la strada, dovrebbero cominciare domani, ma rimane l’incognita maltempo. Ieri la strada verso Magasa e Valvestino era aperta al traffico solo a senso unico alternato per una serie di piccoli smottamenti. Completamente chiusa la strada che collega Lavenone a Presegno, qui nella notte di lunedì sulla carreggiata sono arrivati tronchi e pietrisco, portati giù da rigagnoli che in poche ore si sono trasformati in fiumi. Tutto il Chiese da Lavenone a Vestone è al limite dell’esondazione, già a Barghe in qualche punto è tracimato.

Suggerimenti