La tangenziale finalmente vede il traguardo

di Claudio Cazzago
Pecore al pascolo nei giorni scorsi lungo quella che diventerà la nuova tangenziale di NuvolentoDa completare gli innestiL’accesso in deroga per i camion
Pecore al pascolo nei giorni scorsi lungo quella che diventerà la nuova tangenziale di NuvolentoDa completare gli innestiL’accesso in deroga per i camion
Pecore al pascolo nei giorni scorsi lungo quella che diventerà la nuova tangenziale di NuvolentoDa completare gli innestiL’accesso in deroga per i camion
Pecore al pascolo nei giorni scorsi lungo quella che diventerà la nuova tangenziale di NuvolentoDa completare gli innestiL’accesso in deroga per i camion

Finalmente vede il traguardo la vecchia-nuova tangenziale che libererà dal traffico il centro di Nuvolento e consentirà ai mezzi pesanti che trasportano il marmo delle cave della zona di raggiungere le stesse con maggior facilità e scorrevolezza.

«DOPO VENT’ANNI la Provincia ha avallato il piano d’intervento - annuncia con soddisfazione l’assessore ai Lavori pubblici e alle Cave Marco Gobbini – che coinvolge i tre Comuni di Nuvolento, Serle e Paitone con il nostro ente a far da capofila. Presto verranno affidati i lavori per la realizzazione della rotonda a valle e dell’innesto della bretella a monte, con la Sp 41 per Serle, dato che la strada non solo è già stata asfaltata ma è percorsa già da tempo dai mezzi pesanti grazie a un permesso speciale rilasciato dall’ente provinciale».

Il primo progetto della tangenziale è del 1998. Ma nonostante la strada, lunga 2,8 chilometri e con una larghezza media di 10,5 metri, sia stata costruita da tempo e di recente completamente asfaltata, è rimasta chiusa al traffico privato in quanto non collaudata ed è stata da alcuni anni utilizzata solo come via di servizio per i cavatori.

LA BRETELLA parte nei pressi del campo sportivo di Nuvolento e termina in località Busene, verso la salita per Serle, dove incrocia la provinciale 41. Il secondo lotto comprendeva il completamento della regimentazione delle acque, la difesa delle scarpate, la posa di reti paramassi e l’asfaltatura del tracciato.

Nel 2016 i Comuni coinvolti, cioè Nuvolento, Serle e Paitone, sollecitarono la Provincia a ultimare i lavori che sono stati nel frattempo quasi terminati, a eccezione del persistente problema dell’ingresso e dello sbocco a monte.

«L’imbocco della tangenziale a valle - spiega l’assessore Gobbini - era inizialmente previsto con una rotonda ma poi ragioni economiche hanno fatto tramontare tale progetto; ora però abbiamo deciso che la rotonda va fatta perché l’intersezione a croce secondo noi non è sicura, mentre l’innesto a monte sulla Sp 41 appare corretto anche a raso. In considerazione del fatto che la parte di strada provinciale compresa tra il vecchio imbocco a ridosso del centro storico di Nuvolento e la nuova intersezione verrà ceduta dalla Provincia al Comune e declassata, è nostra intenzione chiuderla al traffico, esclusi i residenti».

Fino a non molto tempo fa infatti i mezzi pesanti dovevano affrontare un malagevole collo di bottiglia in mezzo alle vecchie case della parte alta di Nuvolento prima di inerpicarsi verso le cave di Serle e Paitone, mentre con la bretella i disagi saranno risolti sia per i camion che per i residenti che lamentavano da tempo disagi e inconvenienti.

L’ACCORDO di programma stipulato tra i Comuni e la Provincia prevedeva un costo totale di un milione. Alla fine di febbraio il Broletto aveva comunicato che il costo era di 943 mila euro. Con la rimanenza di 57 mila però la rotonda non era finanziabile.

Perciò Nuvolento negli ultimi mesi si è fatto capofila degli enti locali interessati e ha deciso, con il contributo degli altri due municipi, di realizzare il manufatto stradale (costo 100 mila euro), mentre la Provincia eseguirà i lavori di messa in sicurezza e segnaletica.

Altri 30 mila saranno messi sul piatto per l’innesto a monte con la Sp 41. La Provincia ha infatti fatto sapere nei giorni scorsi di aver reso disponibili i 57 mila «avanzati» dal costo iniziale preventivato, Nuvolento investe altri 42.700 mentre Serle mette a disposizione 26.500 euro e Paitone 3.800.

In questo modo l’annosa vicenda dovrebbe concludersi positivamente, tutti si augurano il prima possibile: i residenti, certo, ma soprattutto i tanti operatori del settore marmo che si muovono nella zona delle cave.

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