Nuvolera, gli alpini compiono 90 anni

di Claudio Cazzago
Le celebrazioni per il mezzo secolo del gruppo nel 1977
Le celebrazioni per il mezzo secolo del gruppo nel 1977
Le celebrazioni per il mezzo secolo del gruppo nel 1977
Le celebrazioni per il mezzo secolo del gruppo nel 1977

Gli alpini di Nuvolera compiono novant’anni. E sarà la festa di San Giuseppe, domani, l’occasione per celebrare il compleanno del gruppo fondato il 20 maggio 1927, come testimonia una targa che con orgoglio mostra il capogruppo Dario Lancellotti.

«Sarà una grande festa per il sodalizio - spiega Lancellotti, in carica da un anno - La nostra storia è stata infatti da sempre segnata da eventi significativi in occasione dei decennali. Basti ricordare per l’ottantesimo la posa e l’inaugurazione della grande croce di ferro poche decine di metri sovrastante la sede, e a corollario il torneo sezionale di calcio che vide una folta partecipazione. Ma anche per il cinquantesimo furono grandi le celebrazioni».

IL GRUPPO ALPINI di questo centro relativamente piccolo sorprende per le dimensioni: ben 108 sono a oggi le penne nere iscritte, cui si aggiungono 40 simpatizzanti. Racconta il capogruppo storico Valter Lorandi: «Quando presi le redini nel 1982 eravamo appena in 40, poi nel corso degli anni siamo cresciuti e anche oggi che il servizio di leva non c’è più i numeri sono importanti. Il testimone l’anno scorso è passato a Lancellotti, al quale auguro di continuare così. Mi piace qui ricordare le tappe salienti dei nostri novant’anni: dalle riunioni in un’osteria del paese la cui insegna, un cappello alpino, abbiamo recuperato e tenuto a ricordo, alla nuova sede che è stata in parte realizzata riutilizzando i moduli dei prefabbricati del terremoto del Friuli del 1976».

Giustamente gli alpini vanno fieri della loro sede: si tratta infatti di un edificio molto ampio in legno, acciaio e laterizi, pieno di storia e di trofei, bandiere e cimeli come molte altre sedi dei «veci», ma soprattutto notevole per il luogo in cui fu costruita nel 1999: una ex cava abbandonata dove crescevano rovi e boscaglia impervia, tra rocce arcigne in cui è stato incastonato il simulacro della Vergine benedicente. Sede che è inserita in un parco realizzato dai tanti volontari tra il 1986 e il 1990, oggi fruibile da tutti, frequentato dalle scolaresche, dagli anziani, dagli stessi alpini e, nel periodo natalizio, dai numerosi visitatori del presepio vivente.

TORNANDO all’attualità, il programma della festa per i novant’anni prevede per oggi alle 16 la deposizione di una corona di fiori ai Caduti, ai monumenti Avis e Anmil e la commemorazione degli alpini andati avanti. Alle 20.30 nel teatro dell’oratorio la messa in scena di «Ritorneranno», spettacolo di don Carlo Gnocchi ispirato agli iscritti e a seguire un rinfresco.

Domani alle 8.15 l’ammassamento, l’alzabandiera e la sfilata a partire dalle 9, con gli onori ai Caduti. Alle 10.30 la messa in parrocchiale, quindi l’atteso e sempre suggestivo carosello della fanfara alpina di Villanuova sul Clisi. Infine il rancio alpino nell’area feste di via Giuseppe Verdi, in località Scaiola.

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