Spray irritante in aula Il preside non ci sta

di M.PAS.
Tiene banco nelle scuole di Idro e Vobarno il caso dello spray irritante
Tiene banco nelle scuole di Idro e Vobarno il caso dello spray irritante
Tiene banco nelle scuole di Idro e Vobarno il caso dello spray irritante
Tiene banco nelle scuole di Idro e Vobarno il caso dello spray irritante

L’incidente è avvenuto a Vobarno, ma anche la sede di Idro dell’Istituto superiore «Giacomo Perlasca» è stata coinvolta nella risposta voluta dal preside Antonio Butturini all’incoscienza di un minorenne che mercoledì ha causato una maxi emergenza, con 34 studenti ricoverati per accertamenti negli ospedali di Gavardo, Desenzano e Brescia (nella Poliambulanza e nelle cliniche Città di Brescia e Sant’Anna) per aver spruzzato in un corridoio una grande quantità di spray al peperoncino. «LA BRAVATA di uno studente - scrive il dirigente scolastico in una circolare ufficiale indirizzata a insegnanti, personale Ata, studenti (in tutto oltre 1.200) e genitori delle due scuole di Idro e Vobarno - ha rischiato di trasformarsi in una vera tragedia, e ciò ha costretto al ricovero precauzionale di più di 30 studenti. Tutto questo per il gesto inconsulto di un ragazzo che ha spruzzato spray al peperoncino nel corridoio durante la ricreazione. Il responsabile, non appena resosi conto delle conseguenze del suo gesto, si è presentato spontaneamente in presidenza assumendosi le sue responsabilità anche di fronte alle forze dell’ordine, ma resta il fatto che una bravata ha sconvolto la vita della scuola, messo in allarme decine di famiglie e rischiato di trasformarsi in un cosa ben più grave». Consapevole del fatto che non basti consolarsi per lo scampato pericolo, Butturini prosegue affermando che «dobbiamo interrogarci tutti sul perché questi fatti succedano e sul motivo per cui i ragazzi sembrano non rendersi conto che alcuni comportamenti possano avere conseguenze gravissime. Personalmente, iniziando subito, intendo confrontarmi con i ragazzi per riflettere insieme su quanto è accaduto». Infine, l’appello: «Chiedo alle famiglie di collaborare con la scuola controllando che i loro figli non portino con sé oggetti o materiali pericolosi che nulla hanno a che fare con l’attività scolastica. La scuola deve continuare a essere un luogo protetto, dove ognuno si deve sentire al sicuro». Come promesso, ieri mattina il dirigente scolastico ha convocato i rappresentanti di ognuna delle classi di Idro e Vobarno (oltre un centinaio di ragazzi dai 15 ai 18 anni) per parlare e riflettere con loro su un messaggio da riportare poi in tutte le classi del Perlasca. •

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