Vobarno

Vobarno, travolta dalla corrente viene salvata in extremis dal meccanico eroe per caso

di Massimo Pasinetti
Una signora di mezza età è scivolata nella seriola dell’ex Falck, che scorre accanto al Chiese. La corrente la stava trascinando fino alla grata ma, per fortuna, è stata salvata da un eroe per caso.
La passione Roberto Porteri, titolare dell’omonima officina costruita nel parcheggio della Falck
La passione Roberto Porteri, titolare dell’omonima officina costruita nel parcheggio della Falck
La passione Roberto Porteri, titolare dell’omonima officina costruita nel parcheggio della Falck
La passione Roberto Porteri, titolare dell’omonima officina costruita nel parcheggio della Falck

Serviva la prontezza di spirito di un meccanico. Ieri mattina, a Carpeneda di Vobarno, una signora di mezza età è scivolata nella seriola dell’ex Falck, che scorre accanto al Chiese. La corrente la stava trascinando fino alla grata ma, per fortuna, è stata salvata da un eroe per caso. Avvisato da un operaio che ha sentito le grida della donna, Roberto Porteri, meccanico dell’omonima officina, si è lanciato in una coraggiosa operazione di salvataggio. «Appena abbiamo capito cosa stesse accadendo - spiega - ci siamo attivati. Io sono corso in officina a prendere la scala per salire sul muretto alto 2 metri accanto alla strada. Fausto, invece, è corso dai portinai della ex Falck»: insieme sono risaliti fino alla grata cui si era aggrappata la signora. Se qualcuno non fosse intervenuto, a lungo andare avrebbe perso le forze e molato la presa, annegando. Ciclicamente, oltretutto, le grate si alzano per lasciar passare lo sporco bloccato: la donna sarebbe stata trascinata via.

In quei lunghi attimi di tensione, Roberto ha scavalcato il muro su cui si era inerpicato con la scala: «So nuotare: ho pensato di buttarmi in acqua. Ma poi, come l’avrei tirata su? L’acqua era molto fredda. Allora, con un braccio ho afferrato un ferro sporgente. E ho gettato l’altro alla donna perché si afferrasse. Pur con difficoltà, ci sono riuscito. A quel punto, sono rimasto fermo, in attesa che dalla portineria arrivassero ad aiutarmi».

Fausto e i portinai hanno poi estratto dall’acqua la donna, impaurita e gelata, e il suo angelo salvatore. Un salvatore coraggioso ma schivo, che però accetta di parlare: «Quel che conta è evidenziare il gesto, non centra chi l’ha compiuto - dice -. Sì, l’altruismo conta. Ma va ricordato che al primo posto c’è la tutela della vita di ognuno, salvato o salvatore. Insomma, va sempre corso un rischio ponderato». Roberto ha 57 anni, è sposato con Genziana (Jenny) da cui ha avuto 3 figli: Alessio, Andrea e Gloria. Già quando aveva 9 anni diceva a mamma e papà: «Da grande voglio fare il meccanico». E tanto n’era convinto che oggi ha i diplomi di meccanico e di motorista. Passato qualche anno a fare il «piccolo» in officina, ha poi iniziato la sua avventura da titolare. Prima a Collio di Vobarno e poi, dal 2000, a Vobarno, nell’officina che occupa oggi, un tempo parcheggio diurno/notturno della ex Falck. Oggi la sua passione per i motori lo porta a esser anche commissario Asi: visiona le auto storiche verificando se iscriverle all’omonimo registro o se vanno prima sistemate.

Il lieto fine


Come si sente ora? «Sono rilassato, penso d’aver fatto una bella cosa, ma prima ero molto agitato. Quando ho preso la donna per la mano, lei mi ha detto: “Sì, ti conosco, so chi sei”. E mi ha chiamato per nome. Forse l’avevo già vista, ma non l’ho riconosciuta. Del resto, in quei momenti mi sembrava di non ricordare nulla». Sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri locali e l’ambulanza del soccorso. Una seconda storia a lieto fine quella accaduta ieri a Vobarno. Il 9 luglio scorso, un bimbo di 5 anni era stato salvato dalle acque del Chiese dal coraggio di un ragazzo argentino, il 24enne Santiago, che s’era buttato in acqua senza esitare, riportandolo non solo a galla ma anche in vita. 

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