Un film western sotto il cielo della Valsabbia

di Massimo Pasinetti
Come location diversi scorci del territorio di Mura: uno spaghetti Western in salsa valsabbinaIl giovane regista Giacomo Guerra:  ha compiuto 23 anni proprio ieriCarrello e macchina all’interno del fienile dalle parti della Pieve
Come location diversi scorci del territorio di Mura: uno spaghetti Western in salsa valsabbinaIl giovane regista Giacomo Guerra: ha compiuto 23 anni proprio ieriCarrello e macchina all’interno del fienile dalle parti della Pieve
Come location diversi scorci del territorio di Mura: uno spaghetti Western in salsa valsabbinaIl giovane regista Giacomo Guerra:  ha compiuto 23 anni proprio ieriCarrello e macchina all’interno del fienile dalle parti della Pieve
Come location diversi scorci del territorio di Mura: uno spaghetti Western in salsa valsabbinaIl giovane regista Giacomo Guerra: ha compiuto 23 anni proprio ieriCarrello e macchina all’interno del fienile dalle parti della Pieve

Dimenticate i deserti del Texas e la Death Valley, i cactus del New Mexico, i coyote, i saloon e le orde di «bandidos» che calano dal confine. Per il suo primo film western, «Il sangue del cielo», l’emergente regista Giacomo Guerra, 23 anni, ha scelto la Valsabbia. La sua Valsabbia. LE RIPRESE nei giorni scorsi a Mura, in diverse location: un fienile della Pieve, il «Pià dei Grì», che tutti conoscono come «le paludi», e la chiesetta degli alpini, dove è stato girato il finale. Nato il 9 marzo del 1996 (ha compiuto gli anni ieri), Giacomo Guerra si è diplomato al «Perlasca» di Idro, per poi iscriversi alla Laba, la libera accademia delle belle arti di Brescia, dove frequenta l’indirizzo cinema e audiovisivi. «Avevo 12 anni quando mia madre Claudia mi regalò un cofanetto che conteneva tutti i film di Sergio Leone. Fu lì che decisi che avrei fatto il regista. Poi, grazie a mio padre Gilberto, ho imparato a montare le immagini con il computer, e a quel punto la mia passione per il western è cresciuta ancora di più». Giacomo, per gli amici Jack, ha girato sia corto che mediometraggi, premiati in varie occasioni. «Ma ora volevo girare un film. Aspettavo solo l’idea giusta». Idea arrivata a luglio del 2018, ascoltando la musica degli Air, e in particolare la canzone «Bird», contenuta nel disco «City Reading», nato dalla collaborazione tra il gruppo francese e lo scrittore Alessandro Baricco. «Una storia che mi ha subito affascinato. Parla di un vecchio cowboy, un pistolero che ha vinto tanti duelli ma che ora è stanco e vorrebbe morire. Ma una maledizione sembra impedirglielo, pur se molti lo cercano per passare alla storia come colui che ha ucciso Bird». Protagonista della pellicola è Danilo Bertelli, 66enne di Mura, attore di teatro ma con la voglia per una volta di cimentarsi con la settima arte. È lui a impersonare Bird, personaggio allo stesso tempo patetico e affascinante. Coprotagonista Stefano Bertozzi, 24enne di Flero, attore professionista che veste i panni di Alan, un giovane pistolero che si mette sulle tracce di Bird. Ma quando lo incontra non lo riconosce, e i due vivono per qualche giorno una strana simbiosi. Nasce un legame, una quasi amicizia (come nei migliori film western). Bird sa che il giovane lo cerca per ucciderlo, ma in lui rivede sé stesso da ragazzo. Nella storia ci sono poi due figli in cerca di vendetta e due cacciatori di taglie. Ma perché un western? E perché la decisione di fare il regista? «Perché mi piace raccontare storie. E penso che i film possano cambiare il mondo». Il film sarà nelle sale a inizio estate. «Un grazie a mamma e papà che mi hanno sempre sostenuto. E poi a Michele Cressi, aiuto regista, e Anisia Tomasoni, direttore della fotografia. Ma anche agli altri tredici ragazzi della produzione, che da giovani professionisti si sono messi a disposizione gratuitamente perché la storia li ha conquistati». Risicato il budget, ma Guerra ha voluto soltanto il meglio dal punto di vista tecnico. «Ringrazio sindaco e parroco di Mura per la disponibilità, la casa di produzione Albatros di Brescia e la Panatronics di Milano. Ora l’obiettivo è di portare il film ai Festival di Torino, Bergamo e del Garda. Ma la prima sarà a Milano, alla Panatronics». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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