Zambelli fa il tifo per Gavardo «Ecco il mio abbraccio virtuale»

Il gavardese Marco Zambelli fa il tipo per i suoi concittadini
Il gavardese Marco Zambelli fa il tipo per i suoi concittadini
Il gavardese Marco Zambelli fa il tipo per i suoi concittadini
Il gavardese Marco Zambelli fa il tipo per i suoi concittadini

Alessandro Gatta Lo sport come metafora della vita: gioia e dolore, sacrificio e sofferenza, saper cadere e sapere anche rialzarsi. «Nel momento che stiamo vivendo non conta il nome o il numero sulla maglia: conta soltanto la squadra». Parola di Marco Zambelli, classe 1985: ex capitano e storico (e instancabile) terzino del Brescia Calcio, indimenticata bandiera delle Rondinelle, gavardese doc oggi in forza alla Feralpisalò. È lui il protagonista del settimo e ultimo (per ora) «Abbraccio virtuale» che l’amministrazione comunale sta dedicando ai cittadini in quarantena, videomessaggi pubblicati sulla pagina Facebook istituzionale del sindaco Davide Comaglio. «Sono orgoglioso di essere gavardese - dice Zambelli - e avrei potuto parlarvi anche di cucina o di musica, ma ho preferito raccontare di sport, specchio e metafora della vita di tutti i giorni. Vi faccio vedere una maglietta senza nome e senza sponsor, perché adesso non c’è un nome o un numero più importante di altri, conta solo la squadra: per questo sono orgoglioso dei gavardesi che lottano, chi in prima linea negli ospedali e chi per strada, chi in casa. La nostra è una squadra che vuole vincere, e che vincerà: ma sappiate che da soli non si va da nessuna parte, perché si vince solo insieme. Ricordiamoci allora di questi momenti difficili, di stare uniti e di abbracciarci di nuovo, quando tutto sarà finito. Intanto vi mando un grande abbraccio virtuale, e vi dico forza Gavardo». CON QUELLO di Marco Zambelli gli abbracci sono già otto: prima di lui si sono alternati sugli schermi di smartphone, tablet e computer anche l’attrice Paola Rizzi, nelle vesti della sua memorabile «Siura Maria», e poi il gruppo musicale «Le civette sul comò» che ha cantato «Volare» a distanza, chi ha cantato Fabrizio De Andrè e chi ha raccontato di un viaggio (rigorosamente virtuale) da Liverpool a New York, da Rio de Janeiro a Santiago, chi ancora ha interpretato gli Abba nel salotto di casa. «È un momento difficile per la nostra comunità - spiega il vicesindaco Ombretta Scalmana - e che ha stravolto la nostra vita, noi che eravamo abituati a uscire e incontrarci. Ma ora è il momento di stare a casa, e continuare a rispettare le regole per il bene di tutti. E tutti noi vorremmo abbracciare le persone, stare vicini a chi non vediamo da tanto tempo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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