il caso

Botte e video sui social, lo sconcerto di Gardone: «Indifferenza assurda»

di Marco Benasseni
L’affondo del sindaco Lancellotti: «Quello che ho letto in rete mi ha fatto perdere la speranza per gli adulti, perché per i ragazzi ci sono tante cose che si possono fare» La soluzione? Fare rete, sull’esempio di Civitas ma anche del Valtrompia Calcio: «Questo tipo di episodi ci deve scuotere in qualità di società educante

 L’aggressione avvenuta nei giorni scorsi a Gardone Valtrompia ha lasciato molto amaro in bocca, e quello sui cui tutti si stanno interrogando è l’indifferenza esaltata con la quale una trentina di ragazzini ha assistito alla rissa. Nessuno è intervenuto per difendere la 14enne che veniva presa a calci e pugni da due coetanee. I presenti hanno preferito tenere in mano il cellulare per riprendere tutto invece di sedare la lite.

Aggressione a una minorenne a Gardone Valtrompia

Il sindaco: «I commenti in rete mi hanno fatto perdere la speranza negli adulti»

«È successo un fatto gravissimo soprattutto per l’indifferenza dei ragazzi. - dichiara il sindaco Pierangelo Lancellotti -. E sullo stesso piano metto anche quello che si scrive sui social: non fa bene la reazione degli adulti e i commenti che portano altra violenza. Non è questo il modo di approcciarsi, il tema è fare rete. Veniamo da una pandemia che ha seriamente segnato i nostri ragazzi, in più ci sono le difficoltà con le quali gli adolescenti si devono confrontare tutti i giorni. Chi ha figli sa che quello del genitore resta il mestiere più complicato; per questo l’unica soluzione è quella di fare rete tra famiglia, istituzioni, associazioni sportive e culturali. Dopo aver letto i commenti comparsi in rete ho perso le speranza per gli adulti, ma credo che si possa fare molto per le nuove generazioni».

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Il primo cittadino di Gardone crede quindi che sia necessario lavorare sui ragazzi senza fare troppo allarmismo poiché le liti in paese ci sono sempre state, sono le reazioni e le circostanze che fanno preoccupare. Insomma, quella di questa settimana non è stata la prima rissa e probabilmente non sarà nemmeno l’ultima, ma l’atteggiamento di chi era presente fa paura. Ascolto e interventi A Gardone, come nel resto della Valtrompia, per gli adolescenti e i giovani ci sono gli sportelli di ascolto messi a disposizione da Civitas con psicologi e professionisti pronti a intervenire per individuare disagi e iniziare percorsi per permettere ai ragazzi di ritrovare la serenità e la giusta direzione. «In famiglia bisogna cercare di trovare i momenti per parlare con figli, per ascoltarli, per interessarsi a loro - chiude il sindaco -. Anche le scuole in questi giorni hanno analizzato l'episodio e ci stanno lavorando. Nessuno vuole mettere la testa sotto la sabbia».

Il gruppo 

Spesso questi ragazzi presi singolarmente hanno atteggiamenti diversi, poi all’interno del gruppo cambiano. A Gardone pare che fatti di questo genere non siano mai accaduti prima: «Questo tipo di episodi ci deve scuotere come comunità educante – aggiunge Daniela Dalola, direttrice di Civitas -. Civitas, che da anni si occupa di prevenzione nell'area minori e giovani, ha l'obbligo insieme alle agenzie educative del territorio di interrogarsi e promuovere un confronto generativo che sostenga gli adulti nel loro ruolo e offra ulteriori opportunità (preventive e riparative) e supporto agli adolescenti».

Gli sportelli Civitas

Oltre agli sportelli Civitas attivi nelle scuole, pure il Valtrompia calcio ha attivato un servizio simile. «La società gestisce oltre 300 ragazzi e questo sportello attivato ogni settimana è molto utile per affrontare i problemi che si vivono in giovane età. - conclude il sindaco -. Queste iniziative sono appunto parte di quella rete di cui parlavo, esempi virtuosi che fanno la differenza. Se emergono problemi è doveroso affrontarli. Importante in ambito sportivo è anche la formazione degli adulti (allenatori, assistenti ecc) che devono sapere come gestire le dinamiche giovanili». Insomma, oggigiorno rispondere alla violenza con ceffoni e calci nel sedere come suggeriscono alcuni commenti pubblicati sui social non pare essere la strada giusta.

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