Concesio piange il cavaliere
degli ex internati militari

Il cavaliere Luigi Bertoletti
Il cavaliere Luigi Bertoletti
Il cavaliere Luigi Bertoletti
Il cavaliere Luigi Bertoletti

È stato celebrato venerdì a Concesio il funerale del cavaliere Luigi Bertoletti, ex internato militare, che avrebbe compiuto 96 anni fra poche settimane. Dopo aver lavorato per 40 anni come impiegato in Comune, il pensionamento e il tempo libero gli avevano permesso di tramandare alle nuove generazioni il dramma della guerra. «Non dimenticare gli errori e gli orrori che si sono verificati durante gli l’ultimo conflitto mondiale è un dovere civile. Chi dimentica la storia corre il pericolo di doverla rivivere». Esordiva con queste parole negli incontri con gli alunni delle scuole che restavano incantati davanti ad un uomo che con estrema lucidità raccontava quell’esperienza. E lo faceva sempre per conto di oltre 600mila internati italiani. Partì a 20 anni per la guerra, catturato in Albania l’8 settembre 1943, da quel giorno visse la tragedia dei campi di concentramento e il duro lavoro nelle fabbriche tedesche. Durante la prigionia scrisse un diario, pensieri poi raccolti nel volume «Diario di un soldato» pubblicato (e più volte ristampato) dal Comune di Concesio. Fino allo scorso anno scolastico aveva avuto la forza di continuare la sua missione, ma negli ultimi mesi la stanchezza aveva preso il sopravvento, ma tutti ricordano Bertoletti come una persona esuberante, non certo come un 90enne. Quattro anni fa era stato chiamato per il Giorno della Memoria in Senato dove, insieme ad altri sopravvissuti, aveva ricevuto un’onorificenza come internato militare.M.BEN.

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