la tragedia

Marco e Giorgio uniti anche nell’addio: oggi i funerali

di Fabio Zizzo
Per il 30enne la messa a Cogozzo alle 15, per il 18enne una cerimonia civile a Sarezzo alle 17

 

Oggi si vivrà un nuovo giorno di dolore, concentrato in due comunità ma condiviso da tutta la Valtrompia. Oggi sarà il giorno dell’ultimo saluto a due giovani amici che si sono incrociati nelle loro brevi vite e anche nella morte, arrivata come un macigno sulle loro famiglie. Succederà in una valle che sta anche sperando nell’arrivo di notizie positive per altri due giovani coinvolti nel dramma, ricoverati in ospedale a Brescia (il meno grave) e a Verona in condizioni ancora stazionarie. Le storie di Marco Rossi, 30 anni, residente a Villa Carcina e morto carbonizzato giovedì notte al volante dell’auto diventata una palla di fuoco dopo lo schianto contro un muro e le tubazioni del gas in via Brescia, a Lumezzane, e di Giorgio Botti, un ragazzo appena 18enne della Valle di Sarezzo deceduto poche ore dopo in ospedale a causa delle gravi ustioni riportate accanto al conducente, torneranno a intrecciarsi oggi pomeriggio.

Il primo funerale sarà quello del 30enne al quale alle 15 sarà dato l’ultimo saluto nella chiesetta di Sant’Antonio Abate, a Cogozzo di Villa Carcina. Il corteo funebre partirà dalla casa funeraria «In Valle» di piazzale Europa, a Sarezzo, dove è stata allestita la camera ardente. Subito dopo, alle 17, inizierà l’ultimo viaggio di Giorgio Botti, la cui la famiglia ha scelto un rito civile che sarà celebrato nell’abitazione di via 1850, in Valle di Sarezzo. Marco ha lasciato nella disperazione la mamma Giusy con il compagno Carmelo, le sorelle Ramona ed Erika e la fidanzata Melissa, Giorgio la madre Cristina e la sorella Veronica.

Per la famiglia Botti questo incidente devastante ha rappresentato un altro tragico colpo dopo la morte, cinque anni e mezzo fa, del padre di Giornio, Diego, rimasto stritolato in un macchinario a soli 47 anni mentre lavorava come operaio edile a Lumezzane. Intanto, iniziata già in quella tarda tragica serata di giovedì prosegue incessante l’ondata di messaggi di cordoglio per le due famiglie vittime dello stesso destino. Messaggi che arrivano anche dai parenti più stretti. Se la madre del 18enne lo «affida» al padre, una delle sorelle di Marco Rossi lo ricorda con un messaggio: «Nel cuore per sempre fratello mio, ora sei con il papà e la nonna e so che ci proteggerai tutti, ti amerò all’infinito». Il dolore riguarda da vicino Villa Carcina e Sarezzo ma è tutta la valle a ricordare: sul luogo dell’incidente, a Lumezzane, qualcuno ha posato dei mazzi di fiori dedicati alle vittime, mentre la comunità di Gardone è sotto shock per aver perso un proprio figlio (Marco Rossi era nato e cresciuto qui giocando anche a calcio) e per chi si stava costruendo un futuro come Giorgio Botti, che avrebbe voluto tornare a settembre a frequentare qui l’Ipsia «Beretta», dopo la terza superiore non terminata, alla ricerca della qualifica per trovare un lavoro. Purtroppo, per lui e per l’amico con cui ha trovato la morte in una notte folle non è rimasto più un futuro da riempire.•.

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