Musica, sette giorni senza sosta

Il Consiglio comunale di Tavernole ha approvato il bilancio preventivo e il consuntivo 2016. Per la maggioranza i documenti contabili evidenziano risultati addirittura insperati sulla strada del risanamento a fronte dei conti lasciati dalla amministrazione di Andrea Porteri quando nel 2014 divenne primo cittadino Gerardo Ferri: il conto consuntivo 2013 aveva chiuso con un disavanzo di 270.000 euro da ripianare, tanto che aveva fatto parlare il sindaco entrante di «terremoto finanziario» e pericolo di dissesto. Per la minoranza «Insieme per il futuro» è tutto il contrario.

Nella motivazione scritta a spiegare il no ai bilanci, la minoranza contesta cifre e modalità di esposizione, afferma che il debito del Comune è superiore ai 2 milioni e non di 1,2 milioni come elencato e dichiara che «la tendenza fin’ora sempre mostrata dal sindaco, giunta e amministrazione di maggioranza è stata quella di impostare il tutto coprendo i debiti, aprendone dei nuovi».

Una contrapposizione netta che si trascina fin dal primo giorno di Gerardo Ferri con contorno di manifesti, abbandoni del consiglio comunale per protesta, istanze alla Corte dei conti e resto. Il sindaco in carica replica con le cifre esposte nel parere esterno del revisore dei conti. Sottolinea che il disavanzo ufficiale ereditato da 270.0000 euro si è ridotto a 120.000 con ripianamento già approvato e programmato: 80.000 spalmati su trent’anni con impegno annuale sostenibile di circa 2650 euro e 40.000 entro l’anno con proventi vari. Sottolinea poi che il bilancio 2017 prevede un equilibrio di cassa positivo di 189.000 euro mentre quello ereditato del 2014 era accertato in 290.000 a debito, con un meno 506.000 a fine 2013 calcolando i debiti urgenti da saldare ai fornitori.

Al di là delle contestazioni venendo alle cifre si prevedono entrate per 2,116 milioni e uscite per 1,927 col saldo positivo citato di 189.000. Le spese in conto capitale assommano 952.000 euro. Le opere programmate già con copertura finanziaria sono diverse: 120.000 euro per la viabilità delle frazioni Cimmo e Pezzoro; 55.000 per la messa in sicurezza del tratto urbano; 68.500 per allestimenti nel sito museale del Forno Fusorio; 15.000 sugli alpeggi che danno circa 60.000 euro di affitti; 100.000 sulle strade Vasp; 90.000 per l’efficientamento edifici pubblici. Nel bilancio 2016 ci sono anche 840.000 euro per il progetto «smart city» la città intelligente. Proprio in questi giorni sono stati confermati fondi per 280.000 riguardanti appunto l’efficientamento, risparmio energetico e aggiuntivi per interventi sull’edificio e impianti del Forno Fusorio. E.BER.

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