Più volontari e una nuova sede:
il gattile ora ha bisogno di aiuto

di Marco Benasseni
Alcuni dei volontari del gattile di Lumezzane: serve una nuova sede
Alcuni dei volontari del gattile di Lumezzane: serve una nuova sede
Alcuni dei volontari del gattile di Lumezzane: serve una nuova sede
Alcuni dei volontari del gattile di Lumezzane: serve una nuova sede

Il gattile di Lumezzane, gestito dall’associazione «A.mici &Co», è ormai un punto di riferimento per tutta la Valtrompia. E il merito è dei 37 volontari che mettono anima e corpo, e molto del loro tempo libero, in questa missione. Nel giro di cinque anni sono stati adottati 500 gatti e sono oltre 50 le colonie costantemente monitorate. L’attuale gattile rifugio è allestito nei locali (95 metri quadrati) della vecchia sede della Croce Bianca, ma per far fronte alle continue e crescenti richieste, il gruppo è in cerca di una nuova sede, più spaziosa, magari con un piccolo giardino che permetta ai gatti di godersi il sole che tanto amano. Lo spazio attuale è adatto a ospitare al massimo 40 mici ed è l’unico punto di riferimento per la zona nord di Brescia.

«Siamo alla costante ricerca di volontari per la gestione del gattile, che richiede due turni al giorno, mattina e sera, per 365 giorni l’anno - racconta la neo presidente Sandra Bove - Inoltre abbiamo le colonie feline da monitorare e sterilizzare in collaborazione con l’Ats».

PER RACCONTARE il gattile di Lumezzane prima di tutto bisogna allontanarsi anni luce da quello che può essere un rifugio di vecchia generazione. Nei locali regnano pulizia e ordine. Tutto è organizzato scrupolosamente: dalle schede dei mici (che tutti conoscono per nome) alle necessità di ogni ospite.

«Alcuni gatti si affidano facilmente, soprattutto quando sono piccoli. Ma capita che ce li riportino», racconta Luisa, una volontaria. È il caso di James: adottato da piccolo e riportato dopo nove mesi, oggi è uno dei 27 gatti in cerca di un nuovo padrone. Ci sono poi le adozioni del cuore, per le quali l’associazione lancia vere e proprie campagne anche tramite i social. «Si tratta di animali particolarmente anziani o con problemi di salute - spiega la presidente - Nella peggiore delle ipotesi restano con noi, ma non si esclude mai la possibilità che qualche generoso decida di regalare una vita migliore a un animale sfortunato». L’associazione si autofinanzia con raccolte fondi, serate di beneficenza e banchetti informativi. C’è poi un piccolo aiuto da parte del Comune, che però in questo momento non può mettere a disposizione una nuova sede.

I gatti affidati sono vaccinati, sverminati e sterilizzati, lasciando ai padroni un unico compito: accudire al meglio il nuovo arrivato. «Siamo ciò che siamo grazie a Barbara, che è stata presidente per 5 anni - conclude Sandra - Ha poi deciso di cedere il passo e mi ha ritenuta idonea a ricoprire questo ruolo. Siamo tante teste, quindi non è sempre facile. A ripagarci ci sono gli sguardi dei nostri amici animali». Ai quali ora serve una casa più spaziosa.

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