Tumore al seno, adesso c’è un’arma in più

di Edmondo Bertussi
Daniela Dalola, Pierangelo Guzzi, Nini Ferrari e Cesare Giovanelli
Daniela Dalola, Pierangelo Guzzi, Nini Ferrari e Cesare Giovanelli
Daniela Dalola, Pierangelo Guzzi, Nini Ferrari e Cesare Giovanelli
Daniela Dalola, Pierangelo Guzzi, Nini Ferrari e Cesare Giovanelli

Festa grande ieri a Sarezzo negli spazi del consultorio famigliare di Civitas, la controllata al 100% da Comuni e Comunità Montana che gestisce i servizi associati: è arrivato ed è stato installato l’ecografo di ultima generazione che permetterà a maggio di avviare il servizio di diagnostica e screening del tumore al seno, regolato da una convenzione con il Civile di Brescia e affidato alla dottoressa Mariarosa Cristinelli, responsabile del servizio di radiologia del presidio di Gardone. UN REGALO per la struttura che ha il sapore di un riconoscimento storico. Il consultorio opera in Civitas dal 2007, dopo che la Comunità Montana capofila aveva fatto letteralmente le corse a fine 2006, mettendo alla presidenza la lumezzanese Emanuela Saottini, per subentrare senza interruzioni all’allora Asl nella gestione dei servizi alle famiglie erogati dalla stessa e in via di dismissione nei centri di Sarezzo e di Concesio. Poi in rapida successione Civitas aggiunse quello di Lumezzane e la sede decentrata di Tavernole nel 2008, anno in cui faceva ancora da apripista Sarezzo con il varo del consultorio adolescenti. Con sede in via IV Novembre, in uno spazio da 350 metri quadri ristrutturato nel 2015, offre servizi che vanno dai colloqui di accoglienza e orientamento a tutta la gamma delle prestazioni e consulenze che ruotano attorno alle gravidanze: un ambulatorio ginecologico specifico per le donne disabili, l’assistenza a domicilio dopo il parto comprensiva di consulenze educative, il sostegno alla genitorialità ed esami di prevenzione come il pap test. Sarezzo, in posizione centrale, ha un ruolo chiave nella rete dei consultori, sempre più strategica, e in quella complessiva dei servizi: 6354 gli utenti totali, l’84% dei quali sono donne, 28.377 le prestazioni complessive erogate nel 2016 (ultimo bilancio ufficiale). TORNANDO invece all’ecografo e al servizio di screening, il tumore al seno rappresenta il 28% di tutte le neoplasie femminili. Il tasso di sopravvivenza dopo i 5 anni è dell’87%, ma resta fondamentale la diagnosi precoce. Da qui l’idea del progetto «Donne in Salute» di Civitas Onlus, nata a fianco della società a sostenerne le iniziative. Il nuovo ecografo costa circa 60.000 euro: l’acquisto è stato possibile grazie al contributo della Fondazione Comunità Bresciana, e in particolare al Fondo Genesi Valle Trompia e Valle Gobbia (10.000 euro), e dell’associazione Esa (4500 euro) per la speciale sonda mammaria. Accolti dal presidente Riccardo Frati, erano presenti il direttore dell’ospedale di Gardone, il dottor Luigi Leone. il presidente della conferenza dei sindaci Gianmaria Giraudini, quello della Comunità Montana Massimo Ottelli e i vertici degli enti coinvolti nello sforzo collettivo: Daniela Dalola, direttore di Civitas, Agostino Damiolini (Civitas Onlus), Pierangelo Guizzi e Cesare Giovanelli (Fondo Genesi) e Nini Ferrari (Esa). • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti