Turismo, in vendita gli uffici del rilancio

di E.BERT.
Lo stabile di Lavone di Pezzaze interessato dalla vendita
Lo stabile di Lavone di Pezzaze interessato dalla vendita
Lo stabile di Lavone di Pezzaze interessato dalla vendita
Lo stabile di Lavone di Pezzaze interessato dalla vendita

Rappresenta un po’ il simbolo di un rilancio turistico che ha faticato a concretizzarsi l’edificio di Lavone di Pezzaze di proprietà della Comunità montana che oggi lo stesso ente comprensoriale mette sul mercato. Si trova in via Piotti, e una delibera della giunta ha avviato l’iter per la vendita di un blocco di immobili che guardano sulla piazza, a fianco della provinciale all’uscita della frazione. Gli ambienti sono vuoti da tempo e sono collocati in un condominio con spazi di tipo commerciale al piano terra e residenziali ai piani superiori. Immobili che per una ventina di anni sono stati sede storica per servizi consortili, acquistati negli anni ’80 dall’ente con la presidenza di Vito Pier Carlo Bonanomi e la presenza in giunta dell’assessore Sergio Richiedei, proseguendo un discorso che si era concretizzato con la costruzione della scuola consortile di Tavernole: ci si era semplicemente accorti che la strada dei servizi associati era obbligata per paesi in continuo spopolamento. A CAVALLO del 2000, qui era stata collocata la sede di Valtrompia turismo, un’Azienda territoriale con aderenti Comunità, Comuni dell’alta valle (con Lodrino) e alcuni privati, una delle primissime all’interno del riordino del settore sancito nel 2001 dalla Provincia. Risalgono a quel periodo i tentativi di rilancio dell’Agenzia Parco minerario, della Siv in Pezzeda, della gestione della nuova palestra della scuola consortile; fino al progetto dei «totem» multimediali recepito e completato poi nel 2012, quando Valtrompia Turismo diventava Servizio turistico associato con sede in Santa Maria degli Angeli. Sempre qui, al piano terra avevano trovato posto l’Ufficio tecnico consorziato di Pezzaze, Irma e Tavernole, un asilo nido e un Bancomat. Poi, col progredire della rete della Comunità e dei servizi associati che hanno reso possibile la gestione centralizzata nella sede di Gardone, il ruolo strategico di questi uffici è venuto meno. Ed ecco la decisione di vendere. Il piano di alienazione prevede quattro lotti per un totale di 337.474 euro. •

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