Vestone-Idro quasi in un soffio La variante si rimette in moto

di Mila Rovatti
La variante affiancherà sulla destra la vecchia provinciale 237
La variante affiancherà sulla destra la vecchia provinciale 237
La variante affiancherà sulla destra la vecchia provinciale 237
La variante affiancherà sulla destra la vecchia provinciale 237

Si rimette metaforicamente in marcia il percorso di un’opera viabilistica importante non solo per la Vasabbia ma anche per il Trentino; essenziale in particolare per rendere più fluido l’intenso traffico commerciale lungo il Chiese. Il Broletto ha infatti chiesto alla Regione Lombardia l’avvio della procedura di valutazione di impatto ambientale per il nuovo tratto di tangenziale, o meglio di superstrada, che deve nascere tra Vestone Sud e Idro Nord allungando il tracciato dell’attuale variante di fondovalle. La novità è resa possibile dall’evoluzione positiva di una vicenda giudiziaria: la bocciatura del ricorso amministrativo di una delle imprese che aveva partecipato al bando per la costruzione del nuovo, grande collegamento. La variante alla provinciale 237 del Caffaro interessa i Comuni di Vestone, Idro e Lavenone, e anche in considerazione della posta economica in gioco i contrattempi erano stati messi in conto. Il primo, significativo, si è presentato appunto quando la Provincia, stazione appaltante per questo intervento, alla fine del 2016 aveva aggiudicato i lavori a una delle otto ditte in gara. Una delle concorrenti, la Collini Lavori, una spa di Trento, aveva impugnato davanti al Tar la consegna dei cantieri al raggruppamento temporaneo di imprese formato dalla capofila Cooperativa Muratori & Cementisti di Ravenna e dalla Giudici spa di Rogno (Bergamo). IL TRIBUNALE amministrativo ha però ritenuto legittime le azioni fatte dalla Provincia nell’iter dell’assegnazione, la situazione si è sbloccata e ora tocca al Pirellone aprire l’istanza di Via. La richiesta, firmata da Giovan Maria Mazzoli, direttore del settore Strade del Broletto, è stata presentata qualche giorno fa negli uffici di Milano. Contestualmente è stato richiesto il rilascio del «provvedimento autorizzativo unico» per la realizzazione e l’esercizio delle opere previste. «Questo importante progetto prosegue con i tempi più o meno previsti; qualche intoppo era ed è da prevedere - commenta il presidente della Comunità montana della Valsabbia Giovanmaria Flocchini - ma sono fiducioso che entro la fine dell’estate l’iter possa chiudersi in modo da avere un progetto esecutivo a fine anno per dare il via ai lavori all’inizio del 2019». IL NUOVO TRATTO di superstrada costerà 55 milioni di euro, metà a carico della Provincia autonoma di Trento, e bypasserà Lavenone, con la realizzazione di due gallerie lunghe rispettivamente circa 300 e 1000 metri; ma sono anche previsti due viadotti sul Chiese e due rotonde. L’avvio dei cantieri dovrebbe sbloccare anche la realizzazione del nuovo ingresso a Idro, con un nuovo ponte alla Pieve che permetterà un accesso più agevole alla sponda orografica destra del lago e alle direttrici rappresentate da Treviso Bresciano, Capovalle e a seguire la Valvestino, cancellando i rallentamenti creati dalla attuale strettoia che rappresenta la frequentatissima «porta» della cittadina lacustre. •

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