Il partito preso delle cose nel flusso quotidiano

di Giampietro Guiotto
L’esposizione a Palazzo Bertazzoli dura ancora due settimaneAlbano Morandi a Bagnolo
L’esposizione a Palazzo Bertazzoli dura ancora due settimaneAlbano Morandi a Bagnolo
L’esposizione a Palazzo Bertazzoli dura ancora due settimaneAlbano Morandi a Bagnolo
L’esposizione a Palazzo Bertazzoli dura ancora due settimaneAlbano Morandi a Bagnolo

Le sale di Palazzo Bertazzoli, interamente modificate attraverso l'intervento «site specific» da Albano Morandi, appaiono un curioso ripensamento su quanto le immagini, le forme e gli oggetti del nostro quotidiano possano condizionare la nostra esperienza percettiva. L'artista, che da sempre fonda la sua ricerca attraverso la miscela di linguaggi del teatro, della letteratura, della musica e dell'arte e l’utilizzo di object trouvé, mette in scena anche in questa mostra un racconto visivo improvvisato, articolato da pannelli espositivi trasformati in fondali di pittura astratta, a volte percorsi da partiture geometriche, articolate e ritmate da striscioni di nastri adesivi colorati, fino alla compresenza di quadri incorniciati, che contengono rose rosse appassite, accanto a sculture oggettuali, fatte con materiali riciclati. Nell'installazione, dedicata a Depero, invece, i distinti colori dei quaranta acquarelli sono stati pensati come personaggi di lavori teatrali dell'artista. L'intera mostra è stata, dunque, congetturata da Morandi dopo l'analisi degli elementi del vissuto dello spazio espositivo, ossia gli affreschi e le piastrellature neo-classicheggianti esistenti, come luogo della contaminazione imprevedibile, che somma le opere stesse di Morandi, costituite da una sedimentazione di carte, colori, tessuti e frammenti di oggetti che coprono persino la superficie delle opere stesse, con le forme già presenti nel luogo, fino a accendere una serie di relazioni tra le diverse modalità di linguaggi espressi in arte, artigianato, architettura e diverse forme disseminate ovunque. OGNI FORMA concorre alla creazione del flusso caotico di idee e percezioni, alimentando l'orchestrazione dell'artista, che improvvisa, come nella musica jazz, delle partiture visive possibili, sempre percorse da cortocircuiti temporali di un passato che ricompare nel presente, e viceversa. L'intento è quello di creare un continuo gioco di rimandi sensibili, mnemonici e percettivi, che tendono all'attualizzazione di un orizzonte simbolico, presumibilmente comune. La mostra, promossa da CoArtCo e curata da Cinzia Zanetti, è accompagnata dalla pubblicazione del nuovo volume antologico sull’autore. Orari: sabato e domenica dalle ore 16 alle 19 e su appuntamento. Info: info@coartco.it. Albano Morandi: «Il partito preso delle cose», Bagnolo Mella, Palazzo Bertazzoli (via XXVI Aprile 48); fino al 3 giugno.

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