Rifiuti abbandonati: sul monte Tesio spunta il rimprovero

di A.GAT.
Il cartello in dialetto
Il cartello in dialetto
Il cartello in dialetto
Il cartello in dialetto

In dialetto: «Si dei spurchignù». Tradizione, più o meno letterale: «Siete degli sporcaccioni». Questo recita il cartello apparso da qualche giorno a margine dei sentieri del Monte Tesio a Gavardo: non si conosce l’autore della curiosa segnaletica, ma invece è chiarissimo a chi è rivolta. A tutti quelli che abbandonano rifiuti in mezzo alla natura, e anche l’appellativo sembra meritato: sporcaccioni. Niente di nuovo, purtroppo, e di certo non solo a Gavardo: in tanti, ancora troppi si permettono di inquinare le aree verdi dentro e fuori il paese. Anche Facebook da questo punto di vista è un termometro efficace: sulla pagina «L’altra Gavardo» le segnalazioni si susseguono, solo ad agosto sono stati documentati (e fotografati) sacchi neri sulla salita del Torcol, pieni di rifiuti e immondizia domestica (plastica, confezioni alimentari e altro), poi ancora «lattine, bottiglie e immondizia varia», e sacchi neri, sulle campagne al confine con Prevalle (i rifiuti sono stati poi rimossi dal Comune a seguito di segnalazione), ancora rifiuti sparsi sui sentieri che da Soprazocco portano a Villanuova. In passato anche il comitato ambientalista Gaia aveva segnalato diversi abbandoni. Certo non è sempre facile individuare e sanzionare i turisti dei rifiuti, soprattutto in un territorio così ampio, e la Polizia Locale fa quello che può: dall’inizio dell’anno comunque sono già dodici le multe elevate in materia di rifiuti, tra cui anche l’abbandono degli stessi. E capita sempre più spesso che i furbetti vengano beccati grazie alle telecamere. •

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