Montecchio si riappropria del fiume

di Claudia Venturelli
La nuova discesa all’Oglio di Montecchio di DarfoIl ponte storico ora pedonale e uno scorcio della frazione
La nuova discesa all’Oglio di Montecchio di DarfoIl ponte storico ora pedonale e uno scorcio della frazione
La nuova discesa all’Oglio di Montecchio di DarfoIl ponte storico ora pedonale e uno scorcio della frazione
La nuova discesa all’Oglio di Montecchio di DarfoIl ponte storico ora pedonale e uno scorcio della frazione

Era già diventato un vero parco urbano, e adesso, il tratto di fiume Oglio che attraversa Montecchio di Darfo ha anche un nuovo accesso. È infatti quasi terminata la posa della scaletta che consente non solo di scendere in sicurezza lungo l’argine, evitando gli scavalchi giornalieri e sempre più frequenti dal vecchio ponte chiuso al traffico, ma anche di completare una valorizzazione arrivata su volontà di Comune, Comunità montana e abitanti. Sono serviti 20mila euro per un intervento che continua la «rivoluzione» della frazione, votata a nuova vita dai tempi della pedonalizzazione del ponte romanico, chiuso dopo la realizzazione di quello nuovo poco più a Sud: «Per gli abitanti di Montecchio - spiega l’assessore ai Lavori pubblici Giacomo Franzoni - che da tanto tempo chiedevano di accedere anche all’altra sponda del fiume, è un traguardo, e noi siamo felici di proseguire sulla strada della valorizzazione di questo luogo». Finanziata interamente dal Comune, la scaletta è stata realizzata dal Consorzio forestale Bassa valle seguendo le istruzioni della Provincia: «È stata piazzata sfruttando lo spazio tra il vecchio argine in pietra e quello più recente in calcestruzzo - ricorda il tecnico del consorzio Giampietro Alessi -, in modo da non ridurre la portata idraulica del fiume, ed è stata costruita con materiali già presenti nell’arredo urbano». NON È però accessibile ai disabili e la polemica è già arrivata in Comune: «Ci sono dei vincoli di larghezza perché andiamo nel greto del fiume - continua Franzoni -. Questa struttura non ha, per esempio, il corrimano dalla parte che dà sull’acqua e questo può essere inteso come una mancanza di sicurezza. In realtà è un elemento importante perché comunque a vincere sulle esigenze umane è il fiume. E va valorizzato quello; questo è un luogo in cui l’Oglio fa una curva di 90° e può interessare in ogni momento la scala». Una necessità, insomma: «L’altra sponda è accessibile anche ai diversamente abili, ma qui non c’era alternativa, anche perché anche l’area sottostante non è idonea». •

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