di Marco Benasseni
La folla in attesa davanti alla chiesa per l’addio a Luca LecciL’arrivo della bara del 19enne morto sul lavoro
La folla in attesa davanti alla chiesa per l’addio a Luca LecciL’arrivo della bara del 19enne morto sul lavoro
La folla in attesa davanti alla chiesa per l’addio a Luca LecciL’arrivo della bara del 19enne morto sul lavoro
La folla in attesa davanti alla chiesa per l’addio a Luca LecciL’arrivo della bara del 19enne morto sul lavoro

Marco Benasseni C’era una chiesa gremita ad attendere ieri mattina la salma di Luca Lecci, il ragazzo di Villa Carcina morto a soli 19 anni a causa di un incidente sul lavoro avvenuto davanti agli occhi del padre. Il padre Fontano - in paese tutti lo chiamano Massimo - che ieri era in prima fila nell’addio al figlio insieme alla mamma Roberta e al fratello Fabio. Decine di amici hanno invece dovuto restare in piedi attorno alla bara, e molte persone sono state costrette a seguire la messa sul sagrato della chiesa. «PREFERIREMMO il silenzio in questo momento - ha esordito il parroco don Cesare Verzini -. Guardando la bara di Luca nel nostro cuore emergono domande che soffocano ogni parola. Domande strazianti - ha incalzato il sacerdote - che stanno logorando l’anima di amici e famiglia, ma con la liturgia che stiamo celebrando vogliamo affidarlo alla Madonna che ben conosce il dolore per la perdita di un figlio. A lei rivolgiamo la preghiera perchè aiuti tutte le persone che hanno amato Luca a comprendere il disegno di Dio». Un disegno «sempre perfetto, anche quando porta sofferenza». Sul volto degli amici, della fidanzata Laura, degli ex compagni degli Artigianelli, oltre a una profonda tristezza c’era ancora incredulità. Luca è stato ricordato da tutti come un ragazzo intraprendente, un lavoratore che guardava al futuro per migliorare e portare avanti l’azienda di famiglia. Alla disperazione dei genitori si sono unite le lacrime di amici e conoscenti che si sono stretti attorno alla famiglia per far sentire quel calore che deve aiutare ad andare avanti. IN PRIMA FILA anche il migliore amico Marco, che lo ha ricordato in diverse occasioni come un secondo fratello con il quale ha condiviso momenti importanti e faceva molti progetti per il futuro. L’incidente avvenuto mercoledì pomeriggio nell’azienda del padre, l’«Elettronica Lg» di Rovato, ha segnato indelebilmente la vita di tante persone. «Persone - ribadito il parroco don Cesare Verzini -, devono trovare consolazione nella certezza che ritroveranno Luca ora affidato alla Madonna». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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