Allevamenti da incubo C’è un’altra denuncia

I carabinieri forestali ispezionano l’allevamento della Bassa
I carabinieri forestali ispezionano l’allevamento della Bassa
I carabinieri forestali ispezionano l’allevamento della Bassa
I carabinieri forestali ispezionano l’allevamento della Bassa

Giorni fa Bresciaggi ha pubblicato la denuncia giornalistica fatta da un quotidiano inglese e da una associazione antispecista (il Daily Mail ed Essere animali) imalista relativa alla pesantissima situazione di due allevamenti di suini nella Bassa sovraffollati e costellati di cadaveri e mutilazioni. Stavolta riporta della denuncia, in questo caso penale, di un altro sito zootecnico. A FINIRE sotto la lente dei carabinieri forestali della stazione di Iseo è stata un’altra impresa della Bassa, che operava in assenza di autorizzazioni specifiche, lavorava in difformità rispetto alle dichiarazioni ufficiali e aveva anche creato uno smaltimento illegale di materiali definiti pericolosi nel resoconto degli agenti. Una situazione pesante emersa dopo la visita in un’azienda di Verolanuova. Prima di tutto i militari hanno verificato che nell’allevamento intensivo non c’erano, come previsto dalla «carta d’identità» aziendale, giovani maiali da ingrasso, ma esemplari ormai adulti, anche se sempre in fase di accrescimento. Tanti animali, troppi a quanto pare; in condizioni di stabulazione che i carabinieri forestali hanno definito non idonee per via di evidenti condizioni di sovraffollamento. Sommando irregolarità all’irregolarità, poi, l’azienda zootecnica operava anche senza possedere le autorizzazioni integrate ambientali obbligatorie per questo genere di attività. Due situazioni che hanno fatto finire nei guai il titolare quarantenne dell’impresa zootecnica: l’uomo è stato denunciato per la gestione dell’allevamento non solo perchè difforme ma anche, appunto, per il mancato possesso dell’Aia (un illecito punibile con l’arresto fino a un anno o con una ammenda che può arrivare a 26 mila euro). Un secondo verbale lo ha poi rimediato per aver allestito anche un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non nel perimetro della sua attività produttiva. •

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