Ambito unico di caccia Il Comitato di gestione sfiducia il presidente

di P.BAL.
Paralisi al vertice per i cacciatori dell’Atc unico
Paralisi al vertice per i cacciatori dell’Atc unico
Paralisi al vertice per i cacciatori dell’Atc unico
Paralisi al vertice per i cacciatori dell’Atc unico

La riservatezza sulle cause di quella che è molto più di una fronda interna è totale, e nessuno, almeno per adesso, vuole entrare nel merito delle scelte, o probabilmente delle presunte irregolarità gestionali che hanno portato a una situazione imbarazzante all’interno del più grande «circolo venatorio» nazionale. In sintesi, l’Ambito territoriale unico di caccia di Brescia, appunto la più grande aggregazione (territorialmente parlando) di doppiette d’Italia è di fatto, anche se non ancora ufficialmente, senza una guida riconosciuta. NON È ANCORA un ribaltone ma quasi, nel senso che il presidente in carica, Oscar Lombardi, è finito alle corde. Contro di lui, e ovviamente contro le sue mosse, c’è la maggioranza dei componenti del Comitato di gestione che ne chiedono le dimissioni da ormai un mese (la richiesta è stata presentata l’11 maggio), ma almeno finora senza risultato. Nel frattempo la situazione si è fatta appunto imbarazzante, nel senso che successivamente all’avvio del procedimento di «impeachment» Lombardi ha già convocato tre riunioni del Comitato di gestione perfettamente inutili, in quanto appunto svuotate dall’assenza della maggioranza dei componenti. Alla luce di ciò l’operatività di questa struttura, che si deve occupare di molte cose nel settore della gestione venatoria su un territorio vastissimo, è completamente paralizzata. QUALE PUÒ essere la svolta per questa paralisi temporanea? La situazione è complessa perchè nello statuto dell’Atc unico non esistono norme precise relative a una eventuale decadenza del vertice, e il presidente messo sotto accusa avrebbe chiesto un commissariamento da parte della Regione, possibile trattandosi sì di una realtà privata ma con finalità di tipo pubblico. Ma la maggioranza dei consiglieri, quella che lo vuole silurare, non ci sta, avendo pronto un presidente alternativo sul cui nome però, anche in questo caso, vige il più stretto riserbo.

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